Reggio, Falcomatà prova a mettere una toppa sull’inchiesta del Quotidiano. Ma è peggio del buco!

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Reggio, il Sindaco sembra arrampicarsi sugli specchi per rispondere all’inchiesta pubblicata ieri dal Quotidiano

Dopo l’attacco della scorsa settimana alla Gazzetta del Sud, da sempre il quotidiano più “istituzionale” della città, stavolta nel mirino del Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà finisce persino Il Quotidiano, giornale dalla tradizione più vicina alla sinistra. A ricevere critiche sulla stampa il giovane esponente del Pd proprio non ci sta, e pur rischiando ulteriori brutte figure, preferisce replicare a suon di comunicati, post su Facebook, cinguettii su Twitter, conferenze stampa ad hoc sugli articoli dei giornali e chi più ne ha più ne metta. Come se l’immagine fosse più importante della sostanza.

Il Quotidiano 01A volte, però, sarebbe meglio evitare e rimanere in silenzio: se l’operato politico e amministrativo sarà buono o meno, saranno i cittadini a valutarlo a prescindere dagli articoli dei giornali. Falcomatà tra ieri e oggi ha provato a mettere una toppa all’inchiesta del Quotidiano, ma le sue parole si sono rivelate peggio del buco.

Prima il post su facebook: “La macchina del fango si muove ancora, per screditare il lavoro onesto dell’Amministrazione Comunale. Oggi è il turno di “cugino amministratore delegato delle in-house”: Ovviamente NON è vero, essendo un OMONIMO di un lontano parente. Ma intanto si “sbatte in prima pagina” questa fandonia. Poi tocca a “consulenze a condannati e prescritti”. Altra invenzione: il Comune, infatti, NON può dare alcuna consulenza. […] Questi sono tentativi chiarissimi tesi ad affossare i successi dell’Amministrazione, che con il lavoro ONESTO e TRASPARENTE mette a posto il saccheggio perpetrato negli anni scorsi ai danni di Reggio Calabria“. Poi la replica al Quotidiano (vedi pagina integrale in coda all’articolo).

matrimonio falcomatà monorchio (4)Falcomatà scrive che Saverio Abenavoli è un omonimo di un lontano parente. In realtà anche “l’omonimo” è parente del Sindaco, acquisito tramite la moglie Giovanna Monorchio, proprio come ieri scriveva Il Quotidiano. Il Saverio Abenavoli nominato amministratore unico delle nuove società in house del Comune non è il Saverio Abenavoli zio della madre di Falcomatà, ma è il Saverio Abenavoli comunque cugino dello zio della madre ma anche cugino di primo grado con la madre (defunta) di Giovanna Monorchio, moglie del Sindaco. Non che questo lo renda incapace di guidare le società in house, anzi. Magari si rivelerà il più bravo di tutti, ma che sia un parente del Sindaco è un fatto acclarato che non può essere smentito. Un post su facebook può “incantare le scimmie” nei click sul “Mi Piace“, ma sulle parentele c’è poco da fare…

falcomatà_sindacoPer quanto riguarda Badami e Gatto, lo stesso Sindaco conferma la loro partecipazione ad alcuni tavoli in rappresentanza del Comune, e oggi Il Quotidiano pubblica la lettera con cui vengono ufficialmente delegati dal primo cittadino. Ma ci sarebbe di più. Avrebbero anche partecipato per conto del Comune ad alcuni tavoli istituzionali a Roma. Insomma, la toppa di Falcomatà è peggio del buco. Altro che “macchina del fango“: è facile etichettare con simili epiteti il lavoro di chi fa informazione al servizio della gente. A prescindere dal merito di ogni singola vicenda ci chiediamo quanto tempo ogni giorno perda il Sindaco di una città con tanti problemi come Reggio Calabria per leggere, valutare, rispondere e replicare ad ogni virgola di ogni testata. Non che non possa farlo, ci mancherebbe. Ma probabilmente le priorità della gente sono altre, le priorità dei cittadini riguardano la sostanza e non l’apparenza. Stia tranquillo Falcomatà che se farà le cose bene, innanzitutto verrà evidenziato da tutti i giornali, ma soprattutto prima dei giornalisti se ne accorgerà la gente. E oggi non sono certo soltanto i giornalisti a stigmatizzare un operato lontano da quella trasparenza e da quelle buone intenzioni che avevano animato la sua elezione ormai quasi un anno fa, sono prima di tutto i reggini in gran parte delusi, anche tra quelli che avevano votato con convinzione e speranza il candidato Sindaco “giovane e pulito” da cui però si aspettavano una marcia in più proprio nella prima parte della sua legislatura.

IL QUOTIDIANO REGGIO

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