Reggio: degrado ed incuria in via Trabocchetto [FOTO]

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Dal Decreto Reggio ai Progetti Definitivi di Riqualificazione del rione G e dell’ex caserma militare Duca d’Aosta, cosa è stato fatto dalle Istituzioni per il quartiere più antico della città? È la domanda che si pone Gianni Festa del PRI

“Nel corso degli ultimi 25 anni, in via Trabocchetto, più volte è stato segnalato agli Organi preposti alla vigilanza, la drammatica situazione in cui versano gli edifici del rione G e del complesso dell’ex caserma militare Duca d’Aosta, numerose sono le segnalazioni che il Partito Repubblicano Italiano ha sottoposto ai vari uffici senza ricevere nessuna risposta. Il nome del quartiere rispecchia quello dell’altura su cui esso sorge, la collina oggi detta “del Trabocchetto” o anticamente “del Trabucco”, probabilmente deriverebbe dal trabucco, appunto, elemento del sistema difensivo bizantino, che si suppone facesse parte delle difese della città. Il quartiere situato in uno dei punti più panoramici della città dello Stretto, un’area del centro storico che sembra risentire di tutte le problematiche della periferia più profonda. Sempre nella stessa area, poco più in alto, sorge il Parco Archeologico (il tratto delle mura ellenistiche che si trova sulla collina del Trabocchetto è stato rinvenuto nel 1980), zona dall’inestimabile valore culturale che riversa oggi in uno stato di completa incuria. Abitazioni abbandonate, ruderi fatiscenti e pericolosi, baracche di legno andate in fiamme, e in alcune zone del rione non è garantito, nemmeno l’accesso ai mezzi di soccorso” afferma  in una nota Gianni Festa, componente della direzione del circolo “R.Sardiello” del Partito Repubblicano Italiano di Reggio, e candidato alle ultime elezioni Comunali nella lista del PRI.  “Dopo anni di continue segnalazioni, ricorrenti denunce, infiniti dibattiti, ancora nulla è stato fatto e il degrado più assoluto, impongono un calvario persistente ai residenti del quartiere. Sono quotidiane e costanti le chiamate dei cittadini verso le forze dell’ordine per segnalare l’incuria e l’abbandono di una zona che continua ancora a essere il ricovero-rifugio di clandestini, extracomunitari, prostitute e tossicodipendenti, dentro e fuori le mura dell’ex caserma. Spesso le forze dell’ordine sono riuscite a eseguire degli sgomberi, ma puntualmente, quando è rallentata la vigilanza, gli edifici sono stati nuovamente occupati , addirittura, con allacci abusivi di acqua e luce.

I cittadini residenti –prosegue– assistono passivamente giorno e notte a spettacoli degradanti e degeneranti e, spesso ad aggravare la situazione, c’è un aumento di cumuli di spazzatura sparsa dappertutto (data frequentemente alle fiamme, con conseguente inalazione di gas tossici). Non meno pericoloso e sottovalutabile è la presenza di ratti e di cani randagi, con grave rischio di malattie infettive (mesi addietro, nelle vicinanze dell’Istituto Scolastico, è stata trovata una carcassa di animale morto che ha causato l’invasione di pulci all’interno dello stesso complesso, e sono stati necessari gli interventi dell’Ufficio Igiene dell’ASP per la disinfestazione e la chiusura della scuola per due giorni). Lo sconforto dei cittadini aumenta giorno dopo giorno per la mancanza di risposte da parte delle Istituzioni alle varie sollecitazioni, che da anni chiedono un progetto di sviluppo che sappia recuperare abitazioni e terreni e allo stesso tempo creare opportunità di sviluppo. Dal Decreto Reggio (la legge 246 che stanziò 563 miliardi di lire (290,7 milioni di euro) per «il risanamento e lo sviluppo dell’area urbana di Reggio Calabria» – il decreto fu varato l’8 maggio 1989) ai vari Progetti Definitivi di Riqualificazione del rione G e dell’ex caserma militare Duca d’Aosta, ancora, nulla di concreto è stato realizzato. I cittadini continuano – aggiunge– a chiedersi perché dopo tutti i progetti presentati per riqualificare, rinnovare e rifunzionalizzare il tessuto edilizio urbano, nel rispetto delle tradizioni culturali e storiche con particolare attenzione alla valorizzazione del centro storico, il quartiere ancora riversa in condizioni quasi disumane. Non si potrebbe cominciare a bonificare l’area dove è ubicato il complesso della caserma Duca d’Aosta, migliorando le condizioni igienico-sanitarie in cui versa e, contribuendo così a risanare una zona, anche in minima parte, senza nemmeno, operare interventi radicali di ristrutturazioni urbanistiche? La città di Reggio Calabria, futura città metropolitana, deve allontanarsi da quella politica miope che spesso ha illuso e ingannato i cittadini con soluzioni troppo sbrigative e mai definitive. Lasciare nel centro storico di Reggio, un quartiere in queste condizioni è a dir poco scandaloso. E ci si domanda, i turisti dovrebbero pagare la tassa di soggiorno per ammirare questo degrado? O forse – conclude– viste le condizioni in cui versa tutta la Città non si dovrebbero mettere in campo situazioni di premialità per chi soggiorna negli alberghi per almeno due notti? (esempio convenzioni con Museo, lido Comunale, lidi e attività dati in concessione dal Comune, ecc.)

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