Reggio, contro la soppressione dell’ufficio postale di Terreti insorge l’Unione Nazionale Consumatori

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Reggio, chiusura ufficio postale di Terreti, Cuoco: “è una decisione che se adottata penalizzerà una gran numero di abitanti”

“Continua l’ostinata protervia di Poste Italiane che non curante delle proteste e delle legittime aspettative degli abitanti di Terreti, non intende recedere dalla decisione di chiudere l’unica succursale presente nella frazione collinare della città. E’ una decisione- sostiene l’avv. Saverio Cuoco presidente regionale dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria che se adottata, penalizzerà una gran numero di abitanti, considerato che l’ufficio postale di Terreti che si vorrebbe sopprimere, oltre a servire gli abitanti di tale comprensorio che ammontano a circa 1.500, interessa anche altri paesi vicini come Nasiti, Trizzino, Arasì e Cerasi che dovrebbero così con decorrenza immediata, rivolgersi agli uffici postali vicini e quindi raggiungere probabilmente l’ufficio postale ubicato in città, nella zona del CEDI. Pensionati, risparmiatori, utenti, dovranno migrare dal proprio Paese presso altri luoghi per svolgere le proprie operazioni postali con notevoli disagi, in particolar modo per i pensionati che dovranno necessariamente ricorrere ad un mezzo di trasporto o nell’impossibilità di poterlo fare, dovranno necessariamente ricorrere alla delega, con gli inevitabili disagi che ne conseguono dovendo dipendere da altri soggetti. E’ assolutamente deprecabile la decisione autonoma e di assoluta supponenza di Poste Italiane di chiudere un ufficio postale di un comprensorio così vasto, senza il dovuto rispetto per i territori e per gli utenti e senza aver intrapreso o considerato delle soluzioni possibili, né con i cittadini di tali località, né con chi li rappresenta, né con le associazioni che operano a tutela degli stessi, va infatti considerata la funzione sociale e l’assolvimento di una funzione pubblica che esercita Poste Italiane, anche essendo una società privata, per cui non può perseguire alla stregua di una società qualsiasi, “logiche aziendali guardando solo ed esclusivamente ai costi e agli utili”. 

A ribadirlo –prosegue Cuoco– oltre all’Unione Nazionale Consumatori Calabria, intervengono sia la recente sentenza del Consiglio di Stato n° 1262 del 2015 che dispone che la chiusura degli uffici postali nei piccoli centri non può essere decisa senza tenere nel debito conto le distanze e la fruibilità del servizio, affermando che “Poste Italiane non può fare spending review sulle spalle dei piccoli centri, determinando disservizi e disagi soprattutto alla popolazione anziana e a quella priva di strumenti tecnologici”, sia la recentissima sentenza di Luglio 2015 del TAR del Friuli, che ha accolto il ricorso di un comune montano, annullando i provvedimenti con i quali Poste Italiane, in applicazione del piano di riorganizzazione degli uffici postali, aveva chiuso alcuni di essi, sul presupposto che l’esigenza di risparmiare può essere un fattore di valutazione da parte di Poste Italiane ma non può prevalere sull’interesse pubblico allo svolgimento del servizio universale ed inoltre l’aspetto economico non può essere considerato ne’ esclusivo ne’ prevalente sull’interesse pubblico allo svolgimento corretto di un servizio universale come va considerato il servizio postale. In sostanza la riduzione di uffici postali non può seguire una logica meramente economica ed un automatismo programmato, ma previa comparazione dei vari interessi, deve raggiungere un equilibrio e un bilanciamento tra gli interessi degli utenti e quelli dell’azienda. La stessa Unione Europea –aggiunge Cuoco– ha più volte richiamato gli stati membri a garantire lo svolgimento del servizio postale universale a tutti i cittadini, anche ed in particolare a coloro che risiedano in zone rurali e periferiche. L’Unione Nazionale Consumatori Calabria, nell’esprimere la propria incondizionata solidarietà a tutti gli abitanti del comprensorio interessato, condividendone i metodi di protesta, nell’invitare Poste Italiane a recedere dalla decisione intrapresa di soppressione dell’Ufficio Postale di Terreti, che penalizzerà notevolmente i cittadini interessati, attraverso i propri legali, sta valutando la sussistenza dei presupposti indispensabili per un ricorso al TAR, nel contempo, in un periodo di molteplici carenze nei servizi postali, quali l’aumento delle tariffe, la riduzione della qualità del servizio, ecc.ecc. chiederà alla Commissione Europea e precisamente al Commissario Europeo per il Servizio Postale Elzbieta Bienkowska che intervenga, al fine di garantire il rispetto integrale degli obblighi previsti per il servizio universale dalla legislazione europea, in particolare, contrastando il processo in atto di riduzione e/o ridimensionamento dei servizi postali nelle zone rurali e in quelle residenziali di accesso difficoltoso”, conclude Cuoco.

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