Reggio, la città morente: sta sparendo tutto…
Quanto può essere bello un tramonto dal Lungomare di Reggio Calabria, con il sole che si nasconde dietro i monti Peloritani ammirato dal “chilometro più bello d’Italia”? Uno scenario pittoresco, suggestivo, zeppo di incantevole poesia. Al sapore magico regalato dal paesaggio dello Stretto, però, bisogna poi voltare le spalle per guardare dall’altra parte, dove c’è la città. Ed anche da questo lato c’è un tramonto, dal sapore molto più triste e amaro. E’ il tramonto di una città che sta morendo nell’indifferenza e nel silenzio della sua gente. E’ una città che negli ultimi mesi ha perso persino la sua Reggina, adesso costretta a ripartire dai Dilettanti con una nuova società e relegata per la prima volta dopo 50 anni fuori dal calcio professionistico; ma oltre lo sport, è grave il valore simbolico, economico e sociale di questa perdita che rappresenta il momento della città, uno dei più bui della storia.
Ma fosse solo il calcio .. Reggio rischia di perdere l’Aeroporto dello Stretto, e intanto oggi arriva l’ufficialità dell’addio all’Agenzia dei beni confiscati in base alla riforma pensata dal governo Renzi: l’importante ente nel contrasto alla criminalità organizzata verrà spostato a Roma, dopo 5 anni di attività in riva allo Stretto. La città continua a subire la propria marginalità e l’assenza di peso della sua nuova classe politica, quella nata dalle ultime elezioni tra 2013 (politiche) e 2014 (comunali e regionali). Dai deputati (parlamentari e senatori) fino al Sindaco, passando per tutti gli enti intermedi (Regione e Provincia), la classe dirigente non riesce neanche a portare avanti (figuriamoci a vincerle!) quelle battaglie che sarebbero fondamentali per tutelare l’interesse della città e dei reggini.
E anche i numeri demografici sono tristissimi: l’ultimo dato Istat sui residenti di Reggio è di 183.802 abitanti aggiornato a febbraio 2015, in netto calo rispetto ai 186.547 abitanti del 31 dicembre 2010. Il saldo negativo degli ultimi anni è in assoluta controtendenza rispetto al decennio precedente in cui i residenti erano aumentati dai 180.023 del 31 dicembre 2001 fino appunto agli 186.547 del 31 dicembre 2010. Così Reggio è scesa al 21° posto tra le città più popolose d’Italia, dal 17° del 2010.
Mai come negli ultimi anni la fuga dei giovani cervelli, sia per studio che per lavoro, allontana le menti più brillanti dal territorio: la situazione sociale ed economica è di piena emergenza, l’uscita dal tunnel è una sola ed è la Città Metropolitana. Se la politica e il territorio sapranno gestire questa straordinaria risorsa, ci sarà una speranza di ripresa. Altrimenti questa città è destinata ad un lento ma inesorabile declino: qui sta morendo tutto, nel silenzio e nell’indifferenza di una comunità che ha sostituito il dignitoso senso d’appartenenza e l’orgoglio di sempre con un’apatia disarmante.