Nibali chiede scusa ai tifosi: un anno orribile

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Sulla sua pagina Facebook, lo Squalo dello Stretto ha ripercorso le tappe della pessima stagione, rivelando sorpresa per la pena inflittagli

Vincenzo Nibali – foto LaPresse

Forse è stata frustrazione, forse l’eccesso di pressione mediatica: certo è che Vincenzo Nibali ha pagato un dazio pesante per la propria superficialità. Il campione messinese, lo stesso atleta che un anno fa esaltava le piazze conquistando la maglia gialla nel territorio d’oltralpe, è stato squalificato dalla Vuelta per una scorrettezza. Lo Squalo dello Stretto è stato infatti trainato per 150 metri dall’ammiraglia, venendo immortalato dalle immagini televisive che non hanno lasciato alcun alibi al suo entourage. Chiedendo scusa sulla sua pagina Facebook, Nibali ha cercato di ricostruire il clima che ha portato a quella sciocchezza, rivelando però sorpresa per una punizione considerata sproporzionata.

Scrive l’atleta: “Dopo un anno andato male per mille motivi arrivo alla Vuelta con la voglia di riscatto da una stagione infame, mi ritrovo alla prima tappa, scusando l’espressione, con il culo per terra. Ti rialzi aiutato da un compagno sperando di non esserti fatto male, ti guardi le ferite lasciate addosso dall’asfalto rovente e cerchi la tua bici che andata distrutta, panico e caos nel gruppo, tardo a partire, tanto, troppo, al punto che quando risalgo sulla mia bici ho un ritardo di 1:20. Mi fiondo all’inseguimento senza paura, senza acqua, da solo, piano piano guadagno terreno e trovo i miei compagni che mi aspettano lunga la strada, la testa che pensa che devo andare e devo rimanere davanti in corsa per quelle persone che mi guardano, per quelle che mi amano, per mia moglie, mia figlia e per quelli che si staranno domandando come sto, vado avanti per far vedere che non mi sono fatto niente, fino a quello sbaglio che mi costa caro“.

Poi la conclusione amara sull’espulsione dalla competizione: “Alla fine tutto avrei pensato, una multa salata da pagare ed una penalizzazione come si usa fare per restare fuori classifica. Avrei accettato anche una penalità di dieci minuti”. Invece il verdetto è stato esemplare.

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