Membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura, nel 1981 ha ricoperto anche la carica di vicepresidente di Palazzo dei Marescialli.
Il nome di Giovanni Conso è legato anche a quella pagina oscura della storia repubblicana che è stata la cosiddetta “trattativa” tra Stato e mafia, nel biennio 92-93, che ha portato al processo in corso a Palermo. In particolare, da guardasigilli, nel marzo del 1993, revocò il 41bis, il regime di carcere duro, per 143 imputati per mafia. Una decisione apparentemente senza motivo che Conso nel 2010, ascoltato a Roma dai magistrati di Palermo, giustificò come autonoma e non ricollegabile in alcun modo a qualsiasi possibile trattativa tra mafia e Stato.
Morto a Roma l’ex ministro della Giustizia Giovanni Conso
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