Messina, Santisi si presenta alla città: “qui per valorizzare l’individuo”

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Il nuovo assessore della Giunta Accorinti è ufficialmente entrato in servizio. Sul suo tavolo lo scottante dossier delle cooperative e la necessità di ricostruire i rapporti umani dopo il terremoto Mantineo

L’assessorato ai Servizi Sociali ha registrato stamane il passaggio di consegne fra Nino Mantineo e Antonina Santisi, nuovo esponente dell’Amministrazione cittadina, fortemente voluta da Renato Accorinti ed apprezzata sia da Cambiamo Messina dal Bassso sia da IndietroNonSiTorna, le due sigle che supportano l’operato della Giunta. All’appuntamento di Palazzo Zanca, però, mancava clamorosamente il predecessore, impegnato in un viaggio ristorativo in Sila, dopo il tour de force delle passate settimane. Accorinti, nel ringraziare Mantineo, ha ricondotto la rottura ad un affaticamento personale dell’ormai ex esponente del governo cittadino: “lavorare per Messina è durissimo, abbiamo trovato i disastri nucleari” ha spiegato il sindaco, sorretto nelle sue argomentazioni da Tonino Perna che ha ridimensionato la portata delle critiche rivolte dal collega dimissionario alla macchina organizzativa del Comune.

Archiviata così una stagione non contraddistinta da particolari successi né da guizzi prospettici degni di nota, si è passati alla presentazione ufficiale della new entry: Santisi, dottoressa specializzata in psicologia clinica, già docente a contratto dell’Ateneo messinese, ha adottato subito uno stile sommesso, marcando una linea di discontinuità rispetto al carattere esuberante del predecessore. Accorinti ha rivelato di averla scelta sia per lo spessore intellettuale della sua candidatura, sia per la garbatezza dei modi e lei – senza schernirsi – ha ammesso di aver accettato l’incarico in primo luogo per senso di responsabilità nei confronti della collettività. “Quando vieni chiamata a dare un contributo sulle questioni su cui hai lavorato a lungo in altri ruoli, senti che non puoi tirarti indietro” è stata la battuta d’esordio del nuovo assessore. Un assessore che prima di essere tale ha studiato la materia che si accinge ad affrontare innanzitutto come cittadino, poi come dirigente e come volontario. Per questa ragione ha tenuto a precisare di non essere una politica chiamata in servizio, ma una tecnica prestata al ruolo.

Sulla natura degli interventi in cantiere ancora nulla è stato chiarito. Santisi si è limitata ad offrire le linee quadro della sua futura azione, la quale verterà inevitabilmente sulla ricognizione delle risorse, sulla valorizzazione delle professionalità all’interno del Dipartimento, sulla rigenerazione delle competenze nell’ambito di alcuni piani di efficientamento e sul consolidamento delle alleanze sociali. L’obiettivo, ha precisato in seguito, è lavorare nel territorio e col territorio attraverso una costante negoziazione, non sterile ma proficua. “Non appena avrò modo di capire nel merito le dinamiche dell’assessorato, affronterò i nodi irrisolti con un piano che sia davvero condiviso. Ho, al momento, solo un quadro concettuale d’azione che posso offrire ai cittadini: voglio, cioè, investire sulla centralità della persona partendo dall’esistente. La sfida – ha proseguito Santisi – è far cose buone entro i vincoli della realtà, lavorando per estendere questi vincoli attraverso le dinamiche partecipative”.

Incalzata sullo scandalo “Patti e Affari” e sul ruolo eventualmente svolto dalla Cooperativa Genesi, l’esponente della Giunta non si è sbilanciata. Ha spiegato che il suo fine, da amministratore locale, è capire dove il Comune possa intervenire mettendo in gioco le proprie competenze, studiando cioè delle clausole ad ampio respiro che consentano margini più elastici per il recesso in caso di bufere giudiziarie.

E se sul processo di accreditamento bisognerà quindi investire tempo ed attenzioni, Santisi ha specificato di non essere sola in questa missione e di non temere i burrascosi rapporti che Mantineo ha portato brutalmente all’attenzione della stampa: “in seno al Dipartimento bisognerà lavorare sulla resilienza”, ha spiegato l’esponente della Giunta, proprio per motivare quei dirigenti che avevano avuto frizioni con l’ex assessore.

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