Messina, Mantineo si dimette: l’assessore pone fine alla sua esperienza di governo cittadino

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L’esponente della Giunta Accorinti ha rimesso il mandato con una lettera destinata al primo cittadino. All’interno di essa le ragioni della sua scelta

La Giunta Accorinti continua a sfaldarsi: stavolta a rimettere il mandato nelle mani del Sindaco è un pezzo da 90 di quest’Amministrazione, Nino Mantineo. L’assessore ai servizi sociali, fra i più contestati della Giunta “dal Basso”, ha scritto una lettera al primo cittadino per annunziare il suo disimpegno. In essa Mantineo ha denunziato la paralisi del Dipartimento dei servizi sociali, a partire dalla gestione dei fondi Pac. La misura tampone disposta da Accorinti, con il conferimento della funzione di Dirigente ad interim alla dottoressa Pollicino, non ha persuaso l’ormai ex esponente della Giunta, che si è detto “rattristato” dall’atteggiamento tenuto dal sindaco e dal segretario del Comune. Infine, fra le recriminazioni di Mantineo, anche le frizioni con il dirigente Bruno, le cui esternazioni pubbliche sulle risorse a disposizione del Dipartimento non erano state apprezzate dall’ex esponente della Giunta.

Riportiamo, di seguito, le recriminazioni avanzate da Mantineo nella sua lettera di dimissioni:

“Con l’incontro del 7 agosto, nella stanza del sindaco e alla presenza del segretario generale e dei funzionari del Dipartimento si è presa coscienza, in modo chiaro e senza incertezze, della crisi e della paralisi che attraversa il Dipartimento dei servizi sociali, a partire dalla gestione dei fondi Pac, ma, io ritengo, più in generale nella sua organizzazione che, come denunciato più volte, non appare né razionale e né funzionale rispetto ai suoi obiettivi.

Tutti sapevano Né mi sembra rimedio l’ordinanza sindacale con la quale, a far data del 3 agosto, veniva assegnata alla funzione di Dirigente ad interim dello stesso Dipartimento la dott.ssa Pollicino, in quanto l’incarico ad interim, non è in alcun modo risolutivo delle esigenze prioritarie, improcrastinabili, in capo al Dipartimento, né pone rimedio ad una situazione che da troppo tempo ho segnalato essere grave. Mi ha molto sorpreso e rattristato che nell’incontro del 7 agosto, prima richiamato, il sindaco e il segretario Le Donne abbiano più volte lamentato di non conoscere la gravità della situazione che si stava determinando a proposito dei fondi Pac.

La richiesta mai accolta Per maggiore chiarezza è fatto obbligo, quindi, ricordare le circostanze con le quali avevo condiviso con il sindaco, con la giunta e con il segretario generale, le mie preoccupazioni reclamando, a più riprese, in forma verbale e con note scritte la necessità di intervenire con decisione e senza tentennamenti o rinvii ma con scelte che modificassero, a partire dal dirigente, e con la riorganizzazione del Dipartimento, l’assetto e di avviare le procedure per l’utilizzo delle somme stanziate dal Piano di azione e coesione sociale. Potremmo dire che erano certamente informati almeno il sindaco e il segretario Generale, cui era indirizzata, oltre che al ragioniere generale, della nota del 5 agosto 2014, a firma del dott. Bruno, con la quale testualmente dichiarava “di non potere procedere alla prosecuzione della procedura”, per ragioni di ordine finanziario e per la “situazione organizzativa del Dipartimento”.

Gravi responsabilità Evito, in questa sede di esprimere giudizi sulla natura e legittimità delle affermazioni del dott. Bruno, preferendo attenermi a fatti incontrovertibili. In quella circostanza segnalai, al sindaco e al segretario generale, la gravità della posizione assunta dal dirigente, rappresentando che non vi erano le condizioni, perché restasse a dirigere un Dipartimento che ha necessità di reperire fonti di finanziamento diversi, da quelli del bilancio comunale, allo scopo di diversificare e migliorare l’offerta dei servizi ai cittadini. Ricordo che la nota del dirigente era trasmessa, al sindaco e al Segretario, oltre che a me, ad un mese dalla notifica dei decreti del Ministero degli Interni con i quali il Comune di Messina era ammesso al finanziamento del Piano di intervento per i servizi di cura all’infanzia e di cura agli anziani per un ammontare rispettivamente, di euro 1.995.973 e di euro 2.588,011,68″.

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