Frontex: sempre più migranti in Europa attraverso la Turchia

StrettoWeb

Frontex: le persone che hanno preferito entrare in Europa, via terra o via mare, attraverso la Turchia sono circa 80 mila

Si guarda alla Libia come al nervo scoperto, al Paese da cui la maggior parte dei migranti diretti in Europa decide di partire, a bordo di vecchi pescherecci e gommoni stracolmi. Eppure, rilevano a Frontex, nel 2015 i migranti hanno cambiato decisamente rotta. Secondo i dati forniti dall’agenzia europea all’Adnkronos emerge che nei primi sei mesi di quest’anno sono 79.286 (+512% rispetto allo stesso periodo del 2014), le persone che hanno preferito entrare in Europa, via terra o via mare, attraverso la Turchia, contro i 67.261 partiti dalle coste libiche (+5% sul periodo gennaio-giugno 2014).

Sbarcano sulle isole greche dell’Egeo o varcano il confine della Bulgaria meridionale. Da Frontex spiegano che “le prime tre nazionalità di migranti a seguire questa rotta sono Siria, Afghanistan e Iraq”. Si lasciano alle spalle violenze, guerra e povertà, cercando di raggiungere i Paesi europei. “Nel 2014 – aggiunge l’agenzia europea – la rotta del ‘Mediterraneo orientale’ era la seconda più battuta per l’attraversamento illegale delle frontiere dell’Unione europea” con un totale di 50.831 migranti.

Sembravano cifre lontane dai 170.575 che lo scorso anno hanno seguito la rotta che Frontex definisce del ‘Mediterraneo centrale’. “Per molti anni – precisa l’agenzia europea – molti migranti che entravano in Europa via mare, partivano dalla Libia, punto di incontro delle rotte dei migranti dal Corno d’Africa e dall’Africa occidentale prima di imbarcarsi verso l’Europa”. E invece i primi sei mesi del 2015 hanno mostrato, secondo i dati di Frontex, un vero e proprio cambio di rotta. E a dimostrarlo sono i recenti sbarchi e disordini sulle isole greche in cui l’emergenza dei migranti arrivati per lo più dalla Siria, è giunta a un picco significativo.

Allo stesso tempo Frontex rileva una diminuzione del numero di siriani in partenza dalle coste libiche, in particolare a febbraio e a marzo. Secondo l’agenzia Ue “questo può essere dovuto alla situazione sempre più instabile in Libia e al fatto che Egitto e Algeria hanno aumentato i requisiti per il rilascio del visto per i siriani. In passato i due Paesi sono stati utilizzati come paesi di transito verso la Libia”. La Turchia, invece, precisa l’agenzia europea, “non ha tali requisiti per i visti ai cittadini della Siria”, che preferiscono, quindi, “entrare in Europa attraverso la Grecia e Bulgaria”.

Condividi