Rifugiata partorisce a Palermo grazie ad una macchina cuore-polmone

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A Palermo, per la prima volta in Italia

Per la prima volta in Italia e’ stata utilizzato l’Ecmo – una macchina cuore polmone – con un approccio preventivo per consentire a una donna affetta da una gravissima forma di ipertensione polmonare di dare alla luce la sua bambina. E’ la storia di Marie (nome di fantasia, ndr), una giovane donna di 31 anni della Costa d’Avorio, rifugiata in Italia per ragioni umanitarie. A Marie e’ stata diagnosticata un’ipertensione polmonare severa all’inizio della gravidanza. Per questo e’ stata indirizzata al Centro di riferimento regionale per l’ipertensione polmonare Ismett (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione) di Palermo. Qui e’ stata informata dagli pneumologi dell’Istituto dei rischi a cui andava incontro. L’ipertensione polmonare e’ una patologia rara, con un rischio di mortalita’ materna durante il parto superiore al 60 per cento. Pur informata dei rischi, Marie ha scelto di portare comunque avanti la gravidanza. Il parto e’ avvenuto alla 33ma settimana di gravidanza ed e’ stato possibile per l’appunto solo grazie all’utilizzo dell’Ecmo (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation) veno-arterioso, una macchina cuore-polmone che consente di ossigenare il sangue, rimuovere l’anidride carbonica e fungere da pompa cardiaca in sostituzione del cuore. E’ una tecnica molto avanzata e complessa. In questo caso, per la prima volta in Italia, la macchina cuore-polmone e’ stata impiantata da un team di cardiochirurghi e anestesisti rianimatori appena prima del parto cesareo, quando la paziente era ancora sveglia. Alla nascita la bambina, in buona salute, e’ stata subito affidata alle cure dell’e’quipe di Neonatologia del Civico, dove attualmente e’ ancora ricoverata a scopo prudenziale. L’Ecmo e’ stato rimosso dalla giovane mamma 24 ore dopo il parto. La signora adesso sta bene e sara’ dimessa nei prossimi giorni.

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