Regione Calabria, scandali e degrado: la lettera aperta della società civile al Governatore Oliverio

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Il ciclone giudiziario che si è abbattuto sulla giunta regionale  rischia di aggravare ulteriormente la situazione già drammatica della nostra  Regione che di fatto è priva di un governo regionale nel pieno delle sue funzioni da quasi due anni. Una Regione con 150 mila disoccupati, con una famiglia su quattro in condizione di povertà, con un sistema sanitario e di Welfare fortemente carente, non si può permettere una nuova crisi e nuove elezioni, ma nemmeno di continuare a “galleggiare” senza una concreta azione di governo. Pensiamo soltanto alle scadenze legate alla  programmazione comunitaria 2014-2020, una delle ultime opportunità per fare ripartire un processo di sviluppo locale. Purtroppo oggi si paga la scelta di assegnare posti chiave nella Giunta  a persone indagate a vario titolo, giudicata da più parti quantomeno inopportuna, tanto più in un momento in cui si chiede alla politica la massima trasparenza e intransigenza etica.

Ora però  è il momento di  scelte coraggiose. Se non si vuole affossare definitivamente la Calabria occorre:

1) Nel rispetto, dei tempi e delle decisioni della Magistratura, uno scatto di dignità e di responsabilità da parte del Presidente Oliverio e della sua maggioranza che può passare realisticamente soltanto dalla nomina in tempi brevi di una nuova Giunta di alto profilo morale e tecnico e di assessori scelti anche tra personalità della società civile con  competenze specifiche, superando interessi di parte ed equilibrismi  partitici.
2) Un forte ridimensionamento dei costi della politica regionale, dai compensi dei consiglieri regionali, alle spese di funzionamento dei gruppi consiliari, una riduzione ed una razionalizzazione delle  società in house.
3) La creazione di idonei organi di controllo sugli atti regionali (in particolare la Consulta statutaria), apportando le necessarie modifiche di Statuto e legislative, a costi ridotti e, ove possibile, anche con incarichi a titolo gratuito.
4) Un protocollo anti-corruzione e trasparenza nel settore sanitario in tutte le ASP e le Aziende Ospedaliere.

Quello che alla Calabria oggi serve più che mai è un vero servizio al bene comune, un investimento forte sulle questioni cruciali per il benessere della comunità regionale – il lavoro, la scuola, la sanità – e, più in generale, una riduzione delle disuguaglianze che indeboliscono la democrazia e aprono la porta a mafie e corruzione. Su questa base si potrà chiedere la disponibilità a collaborare alle forze sane della Calabria, dove ci fossero le condizioni. E’ forse questa l’ultima chiamata per dimostrare veri propositi di cambiamento e di servizio  e non logiche di potere.

Lo affermano in una nota i primi firmatari:

Don Pino Demasi parroco Polistena
Mario Nasone Centro Comunitario Agape Reggio Calabria
Don Ennio Stamile  Cetraro – Cosenza sacerdote
Don Mimmo Battaglia Presidente FICT e  Centro Calabrese di Solidarietà
Luciano Squillaci operatore sociale Reggio Calabria
Cgil Calabria
ACLI Calabria
Uil Provincia di Reggio Calabria
Consorzio Goel Locride
Fra Stefano Caria Polistena
Prof. Antonino Spadaro Università Mediterranea 
Giovanni Pensabene operatore sociale Reggio Calabria
Prof. Francesco Calabrò Università Mediterranea
Lucia Della Spina Docente Università Mediterranea
Giovanni Serra cooperatore sociale Cosenza
Lorenzio Sibio Lega regionale cooperative sociali
Giovanni Fontana Cooperazione sociale Palizzi
Ignazio Giuseppe Bognoni Reggio Calabria operatore settore farmaceutico
Orsola Foti responsabile regionale Mo.VI
Giuseppe Marino Avvocato Reggio Calabria
Nucara Francesco Avvocato Reggio Calabria
Giuseppe Carrozza Dirigente Cooperazione sociale
Antonio Cogliandro Reggio Calabria
Gianni Fontana Operatore comunità Palizzi
Prof. Enzo Tromba Reggio Calabria
Salvatore Silivestro Funzionario INPS
Elio Cotronei operatore pastorale Reggio Calabria
Gianni Trudu psicologo Melito P. Salvo

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