Reggio: presentato il romanzo “La Razza Eletta”

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nuova biancaIl 28/05/2015 presso la libreria Mondadori sul Corso Garibaldi di questa città si è tenuta la prima presentazione de: “La Razza Eletta”, romanzo di esordio del reggino Damiano Sofo, edito da Valletta Edizioni. A distanza di qualche mese e una discreta quantità di copie vendute, proviamo a fare qualche considerazione su questa prima opera dell’autore reggino. Cancelliere per il Ministero della Giustizia, Damiano Sofo,con questo romanzo, tenta un esercizio alquanto pretenzioso: riabilitare il dipendente pubblico. Per fare ciò si avventura in un futuro fantascientifico, il 2420, nel quale nonsenza sorpresa, per noi contemporanei, si sta ancora a parlare di riforma della pubblica amministrazione. Appunto, fantascienza. Ma finalmente, nel 2420 arriva l’eletto, colui che con coraggio e sprezzo del pericolo, decide, dopo aver trionfato alleelezioni, di attuare il geniale e misterioso programma di riforma della P.A., denominato La Razza Eletta”. Coome ogni riforma, la Razza Eletta, per quanto misteriosa, determina comunque la reazione dei destinatari, i pubblici dipendenti. La ribellione assume una connotazione estrema, con la formazione di una fantomatica brigata rivoluzionaria, che ha come obiettivo, impedire che la riforma vada in porto.  Per un motivo fondamentale, ovvero il rischio che l’attuazione della riforma determini la perdita di un diritto sacrosanto per i lavoratori, la pausa caffè, percepita dalla gran parte dell’opinione pubblica, come uno spregevole e atavico privilegio dell’impiegato statale. L’’impatto iniziale del  racconto è divertente, alcuni personaggi sono abbastanza riconoscibili, e nel prosieguo si alterneranno ad altri quasi da fumetto. La satira, connotazione pregnante del romanzo, non è mai pesante e l’autore gioca quasi a prendersi in giro, offrendo uno spunto di riflessione sulla tematica, annosa, della produttività dei dipendenti pubblici.  La Razza Eletta, di Damiano Sofo,non è altro che  questo: un punto di vista, decisamente di parte, ma non per questo meno credibile, sul funzionamento della macchina statale, e sui pregiudizi che ognuno di noi intimamente conserva nei suoi confronti.

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