Reggio, l’opposizione comunale: “la burocrazia di Palazzo San Giorgio blocca i tirocini degli ex Multiservizi”

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Reggio, sugli ex Multiservizi la minoranza di centro/destra a Palazzo San Giorgio attacca i “burocrati” del Comune

La coalizione di centro/destra del Comune di Reggio Calabria, composta da Dattola, Maiolino (Reggio Futura), Matalone (Reggio Futura), D’Ascoli (Reggio Futura), Marino (Forza Italia), Caracciolo (Forza Italia), Pizzimenti (Forza Italia), Ripepi(Forza Italia), Imbalzano (NCD)e Dattola (NCD), attacca i burocrati di Palazzo San Giorgio relativamente alla vicenda degli ex Multiservizi, che “stamattina hanno protestato davanti Palazzo San Giorgio in merito all’avvio dei tanto proclamati tirocini.  Nel maggio scorso il Sindaco annunciava, tramite un comunicato stampa, il loro inizio entro un breve periodo. A distanza di due mesi nulla è ancora avvenuto nonostante la Regione Calabria abbia già provveduto a comunicare al Comune quanto di propria competenza ed in particolare l’impegno di diversi milioni di euro per tale attività. Il Dirigente del settore competente di Palazzo San Giorgio, però, “decide” di non concludere il procedimento sostituendosi di fatto e dal punto di vista decisionale agli organi politici e assumendosi, così, “in toto” la responsabilità del destino di centinaia di lavoratori“.

“Prendiamo atto – prosegue l’opposizione – che questa Amministrazione ha abdicato a favore dell’attuale classe dirigente comunale, nonostante fino a qualche mese fa, precisamente il 25 marzo, lo stesso Sindaco in occasione del Convegno antimafia a Roma pronunciava testualmente “l’apparato burocratico comunale ha foraggiato in passato la criminalità organizzata e la corruzione”, lasciando intendere che la responsabilità principali fossero dei dirigenti. Attendiamo ancora la tanto annunciata rotazione dei dirigenti, che, purtroppo, continuano nella loro adagiata tranquillità non operativa, determinando situazioni di impasse sociali non più sostenibili facendosi beffa del Sindaco e della sua Giunta“.

(foto d’archivio)

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