Reggio, Italia Nostra: “forse salva almeno una parte della pavimentazione del Corso Garibaldi”

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Italia Nostra: “sembra che le istituzioni comincino a dialogare per la ricerca di una percorribile strada verso lo stop alla distruzione del lastricato storico del Corso Garibaldi”

“Finalmente!  Sembra che le istituzioni (Comune e Soprintendenza) comincino a dialogare per la ricerca di una percorribile strada verso lo stop alla distruzione del lastricato storico del Corso Garibaldi, nella direzione che Italia Nostra – scrive in una nota- aveva sollecitato da tempo,  anche investendo direttamente del problema il Ministero per i beni culturali. L’annuncio dell’Assessore ai Lavori pubblici del Comune, apparso sulla stampa, fa ben sperare  e da conferma della sensibilità nei riguardi del problema (grande pasticcio che si è ritrovata sul tavolo)  che la stessa ha manifestato nei diversi incontri avuti con le associazioni allarmatissime di fronte allo scempio che si veniva perpetrando sul Corso Garibaldi. Oggi, probabilmente, un  provvedimento mirante a salvare il salvabile, risulterebbe apprezzato anche dai molti cittadini che hanno provato a passeggiare con sofferenza sul nuovo lastricato e dai molti che, avendo visitato i centri storici delle diverse città d’Italia e del mondo, hanno potuto constatare con quale gelosa cura, negli stessi, vengano conservate e restaurate  le pavimentazioni storiche. Certo, a qualcuno potrà sembrare assurdo immaginare la coesistenza di due facce della principale arteria della città e dover accettare la dispersione dei basoloni già divelti e la possibile destinazione degli stessi verso direzioni imprevedibili, ma la cancellazione totale della pavimentazione storica è sicuramente una prospettiva da scongiurare. Quanto ai blocchi lapidei già asportati – prosegue la nota- si chiede che essi vengano numerati, stoccati e custoditi da ben individuati responsabili proprio al fine di garantirne la conservazione e il riutilizzo in contesti di riqualificazione urbana o in sostituzione di quelli nuovi quando sarà necessario. La vicenda che – aggiunge – tra irresponsabili o parziali permessi di precedenti soprintendenti e dirigenti dei beni culturali, miopie e superficialità di amministrazioni, funzionari e commissari cittadini, rassegnazione e paura di perdere i finanziamenti di quelle presenti – si trascina da quasi un decennio e ha condotto alla distruzione parziale di un patrimonio che nessuno aveva il diritto di sottrarre alla città e alle generazioni future, sembra prendere, alla fine,  uno sviluppo positivo. Italia Nostra, che ha costantemente manifestato il proprio dissenso rispetto a quella che veniva appaltata come “riqualificazione del Corso Garibaldi” per poi diventare “sostituzione dell’antico basolato” con quello che oggi calpestiamo nel tratto sud del Corso, esprime grande soddisfazione per la prospettiva che sembra prendere corpo, convinta che si abbia il dovere  di custodire e consegnare alle future generazioni ogni – anche piccolo – segno del passato che  le grandi distruzioni operate da incursioni, terremoti e, molto spesso, dalla furia della “ricostruzione”, hanno risparmiato. Costerà troppo recuperare gli antichi basoloni? Dati in nostro possesso lo escludono. E, in ultima analisi, mantenere lo status quo – conclude la nota- anche a costo della perdita del finanziamento, in attesa che amministrazioni future  con maggiori disponibilità di fondi da destinare ai beni culturali, possano praticare soluzioni non devastanti, sarebbe sicuramente una saggia soluzione”.

 

 

 

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