Reggio, ennesimo suicidio al carcere di Arghillà: “situazione molto difficile, pochi agenti di polizia penitenziaria”

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Reggio, situazione difficile al carcere di Arghillà dopo l’ennesimo suicidio

Arghillà corridoio reparto detentivoLa nuova struttura penitenziaria di Arghilla’, in funzione da due anni, ospita detenuti del circuito della media sicurezza. Le unita’ di Polizia penitenziaria impiegate sono insufficienti e devono necessariamente essere integrate ed assegnate in pianta stabile, cosi’ come risulta necessario integrare complessivamente il personale del Corpo in servizio in regione“. Lo affermano, in una nota, Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Damiano Bellucci, segretario regionale, all’indomani del suicidio, avvenuto nel carcere reggino, di Giuseppe Panuccio, 53 anni, condannato all’ergastolo per l’omicidio del fratello, della cognata e della nipotina, avvenuto nel 2008. “Non e’ possibile – proseguono i due sindacalisti – continuare a far gravare questa situazione sul personale della casa circondariale di Reggio ‘Panzera’ che ha contribuito in tutti i modi all’attivazione della nuova struttura ed al suo successivo funzionamento“. Nelle carceri della Calabria, al 30 giugno scorso, concludono i sindacalisti del Sappe, risultavano ristrette 2.343 persone di cui 59 donne, mentre gli stranieri presenti erano 357. Nel penitenziario di Arghilla’ i detenuti ristretti erano 213, di cui 46 stranieri.

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