Reggio, 45° della Rivolta. Al via le celebrazioni: “in ricordo di una storia da tramandare alle generazioni future” [FOTO e VIDEO]

StrettoWeb

Stamane, presso il “Monumento alla Rivolta” sito sul Lungomare reggino, si commemorano i caduti durante la ribellione di Reggio Calabria, risalente ormai a 45 anni fa

 

Alla presenza di esponenti politici, cittadini e membri del “Comitato 14 luglio“, si è snodata da poco la cerimonia per ricordare i caduti nella Rivolta di Reggio Calabria. Proprio oggi, infatti, ricorre il 45° di quella ribellione popolare che ha visto coinvolti operai, professionisti, uomini e donne, uniti per protestare contro la decisione del governo dell’epoca di privare la città del ruolo di capoluogo di Regione.

Un omaggio floreale deposto presso il “Monumento alla Rivolta“, sito sul Lungomare, e gli interventi dei presenti hanno animato la cerimonia mattutina.

Già ieri, in conferenza stampa, si erano diffusi i nomi delle persone e delle associazioni coinvolte nel Comitato e nelle iniziative previste; e quest’oggi erano tutti lì per ricordare il sacrificio, tra gli altri, di Labate, Campanella, Iaconis, Curigliano e Bellotti, deceduti all’epoca, e per trasmettere, al tempo stesso, un messaggio forte e chiaro alla città di Reggio: “che si svegli, che incominci a lottare”,  parole di Daniele Romeo, per Reggio Futura, che ha aggiunto: “i cittadini di ogni genere e classe sociale hanno lottato, ben 45 anni fa, per rivendicare l’orgoglio e la dignità di un popolo con radici culturali profonde. Ad oggi, nessun reggino fa parte della Giunta regionale: di questo si deve tener conto”.

Ad aprire i lavori della giornata, però, è stato Giuseppe Agliano, presidente di “Centro Studi Tradizione Partecipazione”, che ha reso onore al “Monumento alla Rivolta” fortemente voluto ai tempi dell’amministrazione Falcomatà (padre) e inaugurato nel 2003. “Ci sono voluti 40 anni perché si riuscisse ad ottenere un riconoscimento importante per questa città – ha affermato Agliano la costituzione della Città Metropolitana, a cui si è giunti grazie all’impegno dell’amministrazione Scopelliti (anche lui presente stamane). Questi sono momenti che comunque la città deve vivere, ricordare e tramandare alle future generazioni – conclude Giuseppe Agliano Un popolo che non ha memoria sicuramente non ha futuro”.

Ad intervenire tra gli altri quest’oggi, anche il Presidente del consiglio provinciale, Antonio Eroi, che sottolineando l’assenza di rappresentanti istituzionali ha dichiarato: “sono qui oggi e parlo di una rivolta di un popolo. Le Istituzioni, di cui oggi non vedo i rappresentanti, devono essere grate in primo luogo a quelli che si sono sacrificati negli anni ’70”.

A susseguirsi, poi, i vari interventi, tra cui quello di Franco Germanò, del Com. Ricostruzione Centrodestra, che ha sottolineato i “valori di attaccamento alla città resi visibili quando abbiamo avuto l’onore di amministrarla”; a concludere, invece, il leader sindacale Antonio Franco, nonché nipote di un capofila della rivolta, Ciccio Franco.

“Vorrei puntare l’attenzione – ha chiosato – sulla la presenza di giovani stamane: questo è un segnale positivo. La rivolta è più che mai attuale oggi, tempi in cui vi sarebbero le motivazioni socio-economiche per ripetere la storia. La nostra azione quotidiana, e lo dobbiamo tenere bene a mente, dovrebbe portare ad un piano serio di sviluppo”.

E alla fine della cerimonia, conclusasi con la deposizione di un ulteriore omaggio floreale presso la targa in onore di Ciccio Franco, si è dato appuntamento a pomeriggio, quando a seguito dell’opera prevista di ricollocamento delle targhe divelte nelle scorse settimane nella villetta “Martiri della Rivolta”, avrà luogo un incontro-dibattito coordinato da Teresa Munari, con la partecipazione delle testate giornalistiche on line Cmnews, Il Metropolitano e Strettoweb dal tema: “Reggio, Roma e la Città Metropolitana”.

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