Reggina, che passione: è quel volto pulito del calcio che attrae sponsor e investitori

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Reggina, grande interesse intorno al club: cauto ottimismo per l’iscrizione e per il futuro

Filtra ottimismo in casa Reggina dopo l’udienza fallimentare di stamattina presso il Tribunale: all’istanza dell’Unicredit si sono accodati anche Bonazzoli ed Amoruso (per poche migliaia di euro), ma quello che è emerso nel quarto piano del CeDir è l’intenzione diffusa e trasversale di aiutare il club a mantenersi in piedi perchè il fallimento non conviene a nessuno, oltre a rappresentare un’onta per tutta la città. Intanto, mentre il Presidente Foti conferma la volontà di farsi da parte e confermiamo quanto su StrettoWeb scriviamo ormai da oltre un mese, cioè che la sua ultima partita da proprietario del club è stata quella del 30 maggio con il Messina, in città c’è grande fermento per rilanciare il club.

E’ rinnovato l’impegno da parte di alcuni professionisti reggini di partecipare attraverso la sottoscrizione di azioni nel percorso di salvataggio del club, un fatto estremamente positivo perché evidenzia la sensibilità in alcuni professionisti che dovranno essere affiancati da altri imprenditori che Mimmo Praticò sta cercando di coinvolgere possibilmente con il supporto delle Istituzioni. I 7-8 professionisti che si sono già avvicinati alla Reggina sono delle persone che veramente non lo stanno facendo per interesse personale, ma in funzione della loro passione amaranto. Si tratta, in soldoni, di 1 milione e 400 mila euro circa da raccogliere entro una settimana scarsa per iscrivere regolarmente la Reggina al prossimo campionato. Un’operazione al netto di ogni movimento di calciomercato, di cui si parlerà soltanto ad iscrizione avvenuta, nella seconda metà del mese, perché gli eventuali soldi che potrebbero arrivare dalle cessioni dei pezzi pregiati, devono passare attraverso la Lega e non arriverebbero subito nelle casse della società, e dopo l’iscrizione la Reggina non avrebbe alcun affanno e non dovrebbe rischiare di svendere i propri talenti, di cui non è intenzionata a privarsi se non riceve somme congrue al loro valore.

Finito il ciclo di Foti, la speranza è che se ne apra un altro altrettanto trionfale: serve un gruppo giovane di altri soggetti che si assumano l’onere e il piacere di portare avanti la Reggina.

Per la prossima stagione c’è ancora molto tempo: il rinvio dei campionati è ormai praticamente una certezza, nella migliore delle ipotesi la prima partita si giocherà ad inizio settembre, quindi ci sono almeno 45 giorni di tempo dopo l’iscrizione per programmare la nuova stagione tecnica, individuare l’allenatore, costruire la squadra, andare in ritiro ecc. ecc.

L’iscrizione potrebbe avvenire anche l’ultimo giorno, sul filo di lana, ma in città c’è un fermento che ha bisogno di essere alimentato. Questi 7-8 professionisti hanno deciso di intervenire autonomamente, hanno sentito la responsabilità del loro ruolo in città e la voglia di impegnarsi per la Reggina, che in tutta questa situazione è agevolata del proprio eccezionale patrimonio (le strutture, il settore giovanile e i calciatori di grande prospettiva) e dal volto sano e pulito che ne è emerso dopo le ultime inchieste che hanno sconvolto il mondo del calcio, soprattutto tra le squadre del Sud di Lega Pro e delle categorie minori, da cui la Reggina esce a testa alta tra le pochissime realtà al di fuori da ogni logica perversa e criminosa.

Una Reggina che nelle ultime due stagioni è rimasta quasi sempre nell’ultimo posto della classifica, prima in B e poi in Lega Pro, ma non ha fatto ricorso a pratiche illegittime ed irregolari, sia per quanto riguarda la vergogna del calcioscommesse che sotto il profilo economico, dove ha avuto un mare di ritardi e problemi sempre rimanendo nell’ambito del rispetto delle regole, in un mondo come quello del calcio ormai da questo punto di vista sempre più barbaro e oscuro. Quest’immagine pulita sta richiamando sponsor ed investitori sulla sponda calabrese dello Stretto, non è cosa da poco oltre a rappresentare un grande motivo d’orgoglio per tutta la tifoseria e anche per la città, da sempre accostata alla criminalità e all’illegalità e che invece oggi può gonfiarsi il petto forte di un simbolo sportivo che trasmette valori sani ormai sempre più rari ad ogni latitudine. Una tifoseria, quella Reggina, che oggi pur mantenendo i piedi per terra può vivere questi ultimi 6 giorni di attesa in vista della scadenza per l’iscrizione del 14 luglio con quel cauto ottimismo che professavamo sulle nostre pagine già il 26 giugno, dopo il no (almeno momentaneo) di Nick Scali e il primo appello di Mimmo Praticò.

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