Reggina, Foti a StrettoWeb: “io con il calcio ho finito, vedo grande fermento intorno al club e sono ottimista”

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Reggina, le parole del Presidente Foti dopo il rinvio dell’udienza di fallimento da parte di Unicredit

Ancora convalescente e sofferente per i problemi di salute che gli impediscono di muoversi come vorrebbe, il Presidente della Reggina Lillo Foti dalla sua abitazione del centro cittadino ha accolto con soddisfazione il rinvio dell’istanza di fallimento avanzato dall’Unicredit nei confronti del club amaranto. Anche due ex calciatori, storici “big” della Reggina, si sono accodati all’Unicredit per avere delle spettanze che richiedono alla società, ma nell’udienza di stamattina – tenuta al quarto piano del CeDir – si è definito meglio il quadro della situazione ed è emersa da parte di tutti l’intenzione di aiutare la società a salvarsi, iscriversi al prossimo campionato e ripartire.

La Reggina è difesa da un pool di avvocati guidati dall’avv. Ilardo di Roma. Quello che è emerso dall’incontro è l’unione d’intenti per evitare il fallimento del club, che non converrebbe a nessun creditore. Anche in Tribunale, insomma, si sta cercando in tutti i modi di salvare il club amaranto, ha accolto la tesi degli avvocati della Reggina che ha dimostrato di avere una serie di crediti con cui riuscirà ad onorare i debiti dopo l’iscrizione, risolvendo tutte le questioni pendenti entro appunto il 25 agosto.

Esprimendo viva soddisfazione per le scelte del Tribunale, il Presidente della Reggina Lillo Foti si esprime ai nostri microfoni ottimista e fiducioso sul percorso futuro del club, confermando innanzitutto quello che scriviamo ormai da mesi, e cioè che di fatto Foti non è già oggi più il patron amaranto e sta semplicemente traghettando la società ai nuovi investitori. La partita del 30 maggio contro il Messina è stata l’ultima con Foti da Presidente e la miracolosa salvezza è stato anche il modo migliore per farsi da parte dopo 29 anni alla guida del club. “Io con il calcio ho finito, adesso esco di scena, a maggior ragione dopo i problemi di salute che ho avuto nelle ultime settimane. Non ho più intenzione di distruggermi la vita per una creatura che amo e che continuerò ad amare sempre, ma soltanto come tifoso. Mi auguro, ma ne sono convinto, che ci saranno altri a rilanciare la società. Vedo grande fermento intorno al club e non posso che essere ottimista. Con il Sant’Agata, il vivaio di grande qualità e anche la categoria conquistata con le unghie e con i denti nel playout contro il Messina, lasciamo una società nelle condizioni di ripartire per altissimi livelli. Basta poco per rilanciarla, ma io non ce la posso fare e ho finito qui“.

Oltre ai 7-8 professionisti che già si sono fatti avanti per rilevare il club, adesso servono altri imprenditori che diano la liquidità utile per ripartire. Importante anche l’interessamento della Provincia che con il Presidente Raffa può coagulare ulteriore interesse intorno alla società amaranto. L’era Foti è finita, come il Presidente ha già illustrato nei mesi scorsi lanciando l’azionariato popolare, per rilevare le quote di maggioranza del club servono poco più di un milione di euro per l’iscrizione della squadra e il pagamento delle impellenti pendenze. Foti lascia le proprie quote senza pretendere alcun tipo di liquidazione, come ha già più volte avuto modo di esprimere anche pubblicamente. Adesso tocca alla città dare alla sua massima espressione sportiva quella nuova linfa per ripartire.

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