Messina, una fan di Jovanotti racconta la delinquente barbarie dei parcheggiatori: “poteva finire in tragedia”

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Messina, continuano le denunce dei fan di Jovanotti per lo scandalo dei parcheggiatori abusivi fuori dallo stadio

concerto jovanotti (6)Dopo le denunce di ieri, oggi ci ha scritto Adelaide Mazzarino di Palermo. Una storia drammatica che conferma quanto già precedentemente pubblicato. La sua lettera integrale: “Decido di mettere per iscritto quello che ho vissuto perché va denunciato, ma non in privato, presso un qualsiasi commissariato, ma pubblicamente, affinché si sappia.

Sabato 18 Luglio 2015. CONCERTO DI LORENZO CHERUBINI  JOVANOTTI.

Stadio San Filippo. MESSINA

Ore18:30.

Casello. In macchina io, mio marito e mio figlio (3 anni e mezzo, anche lui fan di Jovanotti). L’addetta ci dice: “Hanno chiuso l’uscita del San Filippo, uscite a Gazzi.”

Messina concerto jovanotti 18 luglio 2015 (17)Pensiamo: “Arriviamo fin dove si può e prendiamo un taxi.”

 All’uscita, dall’arteria principale della città, vediamo sovrapposta all’insegna San Filippo una locandina gialla, con su scritto in grassetto “Concerto Stadio San Filippo”  e, come centinaia di macchine, svoltiamo a destra, percorrendo una strada in salita, dalla quale dello stadio non si vedeva neanche un faro a distanza, ma tutto lasciava presagire che quella strada fosse giusta e che fosse quella l’organizzazione comunale, in caso di saturazione della zona dello Stadio.

Incontriamo, uno dopo l’altro, parcheggiatori abusivi che indicano parcheggi per strade in salite e discese improbabili, ma, non vedendo alternative tentiamo di fidarci. Titubanti riusciamo a parcheggiare in una zona pianeggiante, dove non vedevamo parcheggiatori.

Ci incamminiamo per un sentiero stretto in salita, dove le macchine continuavano a passare. Riprendiamo la macchina sperando di poterci avvicinare. La fila di macchine si interrompe fino a fermarsi (scopriamo poi che si trovava lì un semaforo per regolare la circolazione alternata, tanto la strada era stretta, oltre che, poi, buia ) e quindi pensando che avremmo rischiato di rimanere a lungo in macchina, parcheggiamo nuovamente in un’altra stradina priva di parcheggiatori abusivi. Riprendiamo la salita a piedi col bambino in braccio. Dopo alcuni minuti a piedi, incontriamo una macchina della polizia municipale in fila al semaforo e chiediamo all’agente quanta strada c’era ancora da percorrere e se la direzione fosse quella giusta. L’agente risponde di si e che avremmo impiegato 30 minuti a piedi!!!! Cominciamo a scoraggiarci, avendo deciso di andare col bambino. Una coppia molto gentile che aveva ascoltato la conversazione, ci offre un passaggio –vedo il sediolino in macchina e le facce pulite e decidiamo di accettare-.

Messina concerto jovanotti 18 luglio 2015 (13)Finita la salita si scende dall’altra parte della montagnola, mentre ragazzi e ragazzini sgommavano tra le macchine proponendo parcheggi vicinissimi allo stadio  a 20 euro. “Vedrete lo stadio coi vostri occhi!”, diceva uno di loro. Scendiamo dalla macchina nel punto in cui sembrava esser arrivati allo stadio (o almeno così si sentiva dire) … ma ancora non si vedevano le luci neanche in lontananza …

Ore 20.30.

Ci incamminiamo ancora verso questa fatidica direzione giusta, che tutto sembrava fuorché l’ingresso allo stadio di una città, e vediamo “punti di ristoro” da film degli anni ’50, su mezzi arcaici, posti su terreno sdrucciolevole. Bisognava scendere ancora in prossimità di un sottopassaggio, in mezzo alle sterpaglie per arrivare a vedere in lontananza le luci del retro dello stadio. Il passaggio consisteva in un muro di cinta largo circa mezzo metro e lungo circa 100 metri, delimitato sul lato destro da null’altro che un dirupo.

A distanza di 24 anni dal mio primo concerto (oggi ne ho 36), sento in quel momento svanire tutta la gioia e l’entusiasmo che avevo nel cuore nel rincontrare il mio beniamino e nel condividere con mio figlio, più trepidante di me, quel momento atteso da mesi.

Messina concerto jovanotti 18 luglio 2015 (1)Vista l’ora, hanno camminato tutti su quel muro di cinta!

Io e mio marito decidiamo subito, senza troppe parole e nessun ragionamento, di tornare indietro … ma stavolta era già buio, la strada sarebbe stata tutta in salita e di gente che scendeva ce n’era ormai veramente poca.

Risaliamo a gran velocità, nonostante i  30 gradi di sera, quel maledetto sentiero buio, con gente che ancora si avvicinava per chiedere se volessimo un passaggio a pagamento. Distrutti, sudati, furiosi e preoccupati per la circostanza, credo che abbiamo ripercorso quella montagnola in circa un quarto d’ora.

Ore 21.00.

Riguadagniamo, come fosse stato un miraggio, la nostra macchina.

Mio marito, che non voleva deludere ne me ne mio figlio, riprende la strada principale e attraversando la città, ci porta davanti al normale viale transennato che avrebbe condotto al concerto.

Ore 21.30.

Messina concerto jovanotti 18 luglio 2015 (10)Bisognava affidare la macchina al solito parcheggiatore abusivo alla modica cifra di 10 euro … ma … nell’incertezza di ritrovarci in un altro incubo, stremati e con l’umore sotto i piedi, andiamo via … perdendo i 100 euro dei biglietti e una serata che sapevo sarebbe stata, per me, indimenticabile.

Dall’autostrada vedevo le luci dello stadio … e il mio desiderio svanire …

.. per che o per chi?

Per dei delinquenti che hanno portato fuori strada migliaia di persone, alle quali hanno spillato un mare di soldi  e a me l’entusiasmo e l’energia che ci voleva.

Penso all’agente di polizia municipale e capisco che l’amministrazione comunale messinese  è assolutamente connivente con un intero popolo di delinquenti (ce n’erano ovunque) .

Ho letto una lettera, di un ragazzo, vittima dello stesso tranello, il quale, come me, si è rivolto ad un agente di polizia municipale, che gli avrebbe risposto: “sappiamo che è così, c’è un servizio di polizia in borghese”

Eh no! L’agente con cui ho parlato era in divisa! E nell’auto del Comune! 

Adelaide Mazzarino

Palermo

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