Messina, accolte le eccezioni dei legali: svolta nel processo Veterinaria

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Dopo le condanne in primo grado, è scontro in appello sull’uso delle intercettazioni

Concorsi truccati e fondi regionali utilizzati con noncuranza: sono queste le fattispecie di reato al centro del processo che coinvolse, nel 2013, i vertici della facoltà di Veterinaria dell’Ateneo cittadino, chiamando in causa l’ex rettore Francesco Tomasello cui furono inflitti 3 anni e sei mesi di reclusione in primo grado. L’inchiesta, partita dalle denunzie del prof. Giovanni Cucinotta, verteva essenzialmente sulle intercettazioni autorizzate dal Gip, duramente contestate dai legali degli indagati. La Corte d’Appello nella giornata di ieri ha accolto le eccezioni di nullità, conferendo mandato ad un nuovo perito affinché valuti questo aspetto del castello accusatorio. Uno spiraglio di speranza per i proff. Giuseppe Piedimonte (5 anni e 4 mesi in primo grado), Battesimo Macrì (3 anni) Salvatore Giannetto (2), Stefano Augliera (3 anni e 9 mesi), Antonina Zanghi (4 mesi), Antonino Pugliese (4 anni), Santo Cristarella (1 anno e 6 mesi), Pietro Paolo Niutta e Giovanni Germanà (1 anno ed 8 mesi)

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