AS Reggina, le basi del progetto tecnico: vietato ripetere gli errori del passato

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La nuova AS Reggina sta gettando in questi giorni le basi del progetto tecnico: importante fare tesoro degli errori che hanno portato al tracollo amaranto negli ultimi anni, serve un progetto professionistico per ripartire dalla serie D

Sono giorni decisivi per la nuova AS Reggina, la società destinata a dare un seguito all’ultracentenaria storia amaranto ereditando il titolo sportivo della Reggina Calcio (ecco come funziona e i prossimi passaggi). In caso di “ok” alla partecipazione al prossimo campionato di serie D (deciderà il Consiglio Federale di martedì 4 agosto), l’intenzione è quella di costruire subito una squadra importante che possa puntare alla promozione immediata in Lega Pro e quindi al pronto ritorno nel professionismo. Affinché ciò accada, ovviamente, serve un progetto tecnico che non ripeta gli errori del passato.

E’ ancora prematuro, infatti, ogni tipo di discorso relativo all’allenatore e ai calciatori. Un progetto serio deve iniziare dalla testa e le intenzioni della nuova società, guidata da Mimmo Praticò, Nato Martino, l’avv. Francesco Giuffrè e altri imprenditori e professionisti reggini, sono quelle di individuare le figure giuste per ogni ruolo tecnico. Ed è chiaro che prima dell’allenatore viene il Direttore Sportivo. La Reggina ripartirà con un DS che avrà pieni poteri sulla gestione tecnica della squadra, e che godrà della fiducia della società. Una figura importante, che conosce già bene l’ambiente del calcio e che possa sposare il progetto di rinascita del club amaranto. Tutto fa pensare che la scelta possa ricadere su Massimo Mariotto, ovviamente se l’ex centrocampista e capitano amaranto accetterà la proposta del club.

Con 217 presenze e 18 reti in 7 stagioni diverse tra 1986 e 1995 con la maglia della Reggina tra serie C1 e serie B, Massimo Mariotto è una delle bandiere storiche della società reggina, ma oltre a questo ha la competenza, la professionalità e l’esperienza giusta per un incarico così importante. Le ultime esperienza in Lega Pro con Benevento e Salernitana l’hanno forgiato a livello professionistico, e non ha mai spesso di lavorare anche in autonomia. Potrebbe scegliere di sposare la causa amaranto soltanto con le garanzie di un progetto importante, proprio come quello che la nuova società sta cercando di mettere in piedi, pur con poche risorse ma con tanta passione, la giusta umiltà e tanta serietà.

A quel punto, una volta ufficializzato il volto del nuovo Direttore Sportivo (Mariotto non è l’unico nome al vaglio della società che in seconda battuta potrebbe anche prendere in considerazione l’artefice del miracolo Hinterreggio Carmelo Rappoccio), si potrà pensare a riempire gli altri tasselli, e quindi prima di tutto l’allenatore. A dispetto delle voci che circolano in città, Ciccio Cozza non è ancora il nuovo mister amaranto. Le scelte della nuova società saranno tutt’altro che scontate e il DS godrà della piena fiducia proprio a partire dall’individuazione del coach. Certamente una ripartenza con due bandiere come Mariotto e Cozza nei tasselli cardine del progetto tecnico, darebbe subito all’AS Reggina quel volto di passione e continuità con l’ultracentenaria storia amaranto. Ma, sia chiaro, verranno coinvolti nel progetto (che è subito ambizioso, all’altezza del blasone della Reggina) non certo per l’immagine, il volto e il nome. Ripetere gli errori del passato è vietato, perché “sbagliare è umano ma perseverare sarebbe diabolico“. Di ex gloriosi ce ne sono tanti. Se il DS sarà proprio Mariotto e il mister proprio Cozza, sarà soltanto in base ad una scelta di merito da parte della società, che li considera adeguati e pronti a tracciare una strada che per la nuova Reggina – pur tra mille difficoltà – in un campionato come quello di serie D non potrà essere che una. E cioè quella di vincere, subito.

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