Rosy Bindi in Calabria: “dai vescovi un documento importante”

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Rosy-Bindi Il documento dei Vescovi calabresi e la nota pastorale sulla ‘ndrangheta “sono segnali importanti“. Lo ha detto la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, nella conferenza stampa tenuta insieme al presidente della Conferenza episcopale calabrese, mons. Salvatore Nunnari. “Si e’ trattato – ha aggiunto la presidente Bindi – di un incontro costruttivo e importante. Abbiamo parlato della nuova legislazione dei beni confiscati che la Commissione ha avanzato e che e’ all’attenzione della Camera e della decisione della Chiesa calabrese di istituire, nei seminari, un corso per conoscere la ‘ndrangheta. Alcuni vescovi hanno avanzato la proposta di inserire nella didattica scolastica una materia che spieghi ai ragazzi cosa e’ la ‘ndrangheta ed un emendamento in tal senso nella riforma della scuola potrebbe essere considerato”. “La questione meridionale – ha detto ancora la presidente della Commissione – e’ una questione nazionale non risolta e le mafie traggono vantaggio dall’assenza dello Stato in quanto il gioco mafioso ha reso la Calabria ancora piu’ debole. Le mafia e la corruzione hanno cambiato il modo di agire rendendo il Mezzogiorno ancora piu’ subalterno. Noi abbiamo approfondito la nota pastorale, completando un cammino della Chiesa calabrese nella lotta alla ‘ndrangheta ed e’ stata un’occasione per capire meglio, non solo il fenomeno della ‘ndrangheta, ma soprattutto le cause ed i modi per combatterla. Il tutto nel principio delle distinzioni tra i ruoli di Chiesa e Stato, richiamandoci alle nostre reciproche responsabilita'” fermo restando che bisogna restituire a questa terra di Calabria tutte le cose che merita, che le sono state negate e non solo dalla ‘ndrangheta”. “La Chiesa – ha concluso Bindi – ha sempre le braccia aperte nei confronti di tutti, mentre tra Vangelo e ‘ndrangheta non c’e’ nulla in comune e ci sono secoli di storia durante i quali la ‘ndrangheta ha usato la Chiesa per fare le sue azioni”.

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