Rifiuti in Sicilia, Crocetta: “avanti con la differenziata ma servono sanzioni”

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Il mio obiettivo e’ raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata. Abbiamo a macchia di leopardo comuni, come Gela e Acireale, che la fanno e hanno raggiunto gli obiettivi in pochissimo tempo e altri che un hanno livello inaccettabile, a partire dalle aree metropolitane di Catania, Messina e Palermo. Serve imporre un modello organizzativo che dia la possibilita’ di raggiungimento degli obiettivi, ma qualsiasi indicazione che non preveda sanzioni diventano grida inutili“. Ci sono “inefficienze e incapacita’, ma il dubbio di favorire discariche e ditte di raccolta di rifiuti solidi urbani mi viene“. Cosi’ il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, in audizione alla commissione di Inchiesta sulle attivita’ illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, la ‘Ecomafie’. Purtroppo “ci sono dei ritardi pluriennali che il mio governo ha ereditato ed e’ proprio il sistema siciliano che vogliamo cambiare“, ma in due anni, spiega Crocetta, “da zero biostabilizzazione del rifiuto solido urbano (Rsu) ora stiamo al 40% e puntiamo di arrivare a settembre al 70%”. Ovviamente, “non siamo a riparo dal rischio infrazioni europee- ammette il presidente della Sicilia- ma la bacchetta magica non ce l’ha nessuno“. Quindi, se “si arriva al 30 giugno senza possibilita’ di confisca, con le proroghe dei principali impianti in scadenza e con 3.800 tonnellate di rifiuti che vanno smaltiti senza strumenti, saro’ costretto a fare delle ordinanze per ragioni igienico-sanitarie”, prosegue Crocetta, per questo e’ necessario “affrontare immediatamente la possibilita’ di di trattare con Bruxelles e Roma, presentando un piano di stabilizzazione e dimostrando che abbiamo un comportamento virtuoso“.

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