Reggio: inaugurazione del piccolo teatro “De Amicis” [FOTO]

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La scuola , come forza cooperante, come motore trainante di una summa di valori ricadenti sul territorio, dove le strutture possano collaborare in simbiosi e divenire snodo di forza culturale e sociale. La scuola, come spazio aperto, attrattivo e socializzante “un ambiente di apprendimento centrato sui ragazzi, affinché, sia da essi, insieme alle famiglie e al territorio, fruito e reso vivo”. Con tale intento inaugurato, ieri 24 giugno, il piccolo teatro “De Amicis” sito in via Cesare Battisti 10, adiacente alla scuola di cui porta il nome. “La scuola nuova richiede passione, impegno, strumenti e strutture che sappiano accogliere le esigenze di una popolazione scolastica, che deve adeguarsi alle esigenze dei discenti per divenire competenze” così sottolinea Giuseppe Romeo, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “De Amicis-Bolani” inaugurando dopo, 18 anni, il piccolo teatro, caratterizzato da colori rosati, 100 posti a sedere, nonché ampio palcoscenico, profonde quinte e camerini. Reso nuovamente fruibile da un’attenta ristrutturazione, come simbolo di appartenenza al nostro territorio “segno di una sinergia tra cultura e lavori pubblici” rimarca Angela Marcianò, Assessore ai Lavori Pubblici, Grandi opere e Arredo urbano del Comune di Reggio Calabria “ciò si accompagna ad un percorso per restituire sicurezza, dignità e bellezza alla scuola, per esprimere le proprie potenzialità”. Cultura così in sinergia, per donare alla città Istituti più sicuri, perché in essi è contenuto il bene più prezioso: la sicurezza di ogni bambino”. Il rifacimento della struttura teatrale, rientra in un progetto di rinnovo degli spazi della scuola “De Amicis” che prevede oltre alla ristrutturazione di aule al piano terra e primo piano, e dei servizi igienici, ma anche del seminterrato con il recupero dell’antico refettorio e di locali da adibire a varie attività laboratoriali, nonché della riqualificazione dei due grandi cortili. Spazi adeguati alle esigenze di formazione degli studenti, funzionali e moderni “il calamaio con il pc non va d’accordo” sottolinea Il Dirigente Romeo “la scuola deve orientarsi alle esigenze dei nativi digitali, come società educante”. Il teatro, così diventa simbolo di apertura verso il nuovo, di territorialità ed emblema di cultura. “Aprire i luoghi di cultura” ne evince Rosanna Maria Patrizia Nardi, Assessore Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Reggio Calabria “è aprire un territorio dove produrre sapere e potenziare le nuove generazioni; l’obiettivo di crescita sono i ragazzi, il loro giusto cammino porterà ad una Calabria diversa”. Fine primario, l’arricchimento socio-educativo dei ragazzi in un contesto territoriale che ne rimarchi il filo conduttore di una tipicità “la cultura come riscatto sociale, come arma pacifica per vincere una grande guerra, per riacquisire la nostra identità” ribadisce Edoardo Lamberti-Castonuovo, Assessore politiche e pianificazione culturale, beni culturali, difesa della legalità Provincia di Reggio Calabria “diamo ai bambini uno strumento di pace, così nessuno di loro prenderà mai uno strumento di guerra”. Serata inaugurale tipicizzato anche l’elemento territoriale nelle esecuzioni, coadiuvate dai fonici Domenico Autelitano e Fabio Miggiano e dalla professoressa Enza Cuzzola, direttrice del coro di voci bianche “Doremì” dell’Istituto “De Amicis- Bolani” vincitore del primo premio nazionale 2015 “Teatro San Carlo” di Napoli. Eseguiti, accanto alle sonorità classiche di Rossini, anche alcuni canti grecanici “per recuperare” incide Romeo “la lingua antica, in un intervento di recupero della Magna Grecia che deve vivere in noi e con noi”. La lingua grecanica, accanto alla classicità, per rinnovare e diffondere tale tipologia canora, riproposta anche oggi negli studi di RTV dove il coro è stato  invitato ad eseguirne alcuni brani da diffondere  su scala nazionale. Pertanto la vera scuola è quella che si deve basare sulla sinergia di vari intenti, quella “che sta fuori e quella a cui dobbiamo tendere la mano e che dà tante soddisfazioni” sottolinea il Dirigente Sessa, in rappresentanza del Miur della Calabria, per “imparare imparando” in un progetto educativo che coniughi, al contempo territorialità, classicità, modernità, socialità e cultura in un piccolo grande mondo: la scuola.

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