Reggio, conti in rosso dell’Asp: la parola ai revisori

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Sui “conti in disordine” all’Asp di Reggio si è detto di tutto e di più, ma il Commissario Straordinario Dott. Santo Gioffrè non ha mai detto che al suo insediamento fu proprio il Collegio dei revisori dei conti ad allertarlo sulla situazione d’allarme

sanitàSui “conti in disordine” all’Asp di Reggio si è detto di tutto e di più, ma il Commissario Straordinario Dott. Santo Gioffrè non ha mai detto che al suo insediamento  fu proprio il Collegio dei revisori dei conti – affermano in una nota- ad allertarlo sulla situazione d’allarme,  invitandolo  a documentarsi  sui  verbali depositati presso tutti gli organi competenti, ministero compreso! E così ,a garanzia del proprio operato, il Collegio ha  deciso di fare chiarezza  formulando anche sulla stampa una serie di precisazioni su alcuni accadimenti che riguardano direttamente l’azione di controllo da loro esercitata fin dal  marzo 2012.  A partire  dal bilancio consuntivo per l’anno 2011 -prosegue la nota-  quando il Collegio ha  espresso parere negativo in relazione alla predisposizione del bilancio nel suo complesso oltre alla conformità delle norme che disciplinano i criteri di redazione, inoltre  ha rilevato l’esistenza della voce contabile “ debiti da regolarizzare su pignoramenti assegnati” esposta per circa 400 milioni di euro. Sostanzialmente trattasi di pagamenti effettuati dall’Istituto Tesoriere per i quali non vi è stata una regolarizzazione contabile, né per quanto riguarda i destinatari dei pagamenti, né per quanto concerne le voci accessorie ai pagamenti stessi, (interessi, rivalutazioni, compensi legali etc.). Di fatto, benchè l’azienda abbia provveduto al pagamento dei propri debiti in forma esecutiva, (pignoramenti) e nimageson avendo proceduto alla regolarizzazione contabile degli stessi, non è nelle condizioni di poter verificare come “avrebbe dovuto” gli effettivi destinatari dei pagamenti, e tale omissione, oltre a determinare una esposizione della situazione patrimoniale a bilancio, non veritiera, fa si che attraverso le procedure esecutive potrebbero essere pagati creditori di cui non si ha l’effettiva natura del debito né della sua effettiva dovutezza, con il conseguente rischio di duplicazione di pagamenti. Nella medesima relazione -aggiunge la nota-  il Collegio, procedeva ad invitare gli Organi competenti…….. a provvedere a tale regolarizzazione e nel contempo di dare precise indicazioni al fine di derimere il perdurare di tali irregolarità contabili, oltre ad evidenziare altre problematiche gestionali che di fatto assieme ai precedenti rilievi, rendevano le scritture contabili tali da non consentire l’espressione di un giudizio nel merito, e pertanto procedeva a notificare  la propria relazione con parere “non favorevole” al bilancio di esercizio. In merito a tali specifici rilievi, occorre evidenziare che gli stessi sono stati riportati dagli organi di stampa sin dal dicembre 2013 e precisamente:

articolo Web di Roberto Galullo del 13 dicembre 2013 “Bell’Italia/ denuncia del Collegio Sindacale sulle procedure esecutive : l’Asp di RC paga i creditori senza un perché”;

L’Ora della Calabria: pag. 13 del 13 dicembre 2013 “Asp, che pasticcio sui pignoramenti, ballano 400 ml”;

Il Quotidiano: pag. 8 del 13 dicembre 2013 “Asp i conti non sono in ordine” con specifico riferimento – il Collegio Sindacale scopre una voce di bilancio sui debiti da pignoramento di 400 ml di euro-.

Inoltre la richiesta di chiarimenti nei confronti dell’Asp è stata notificata agli organi competenti, tenendo sempre presente che già il verbale redatto ad ogni riunione del Collegio, viene compilato telematicamente sul portale PISA del MEF, di competenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il perdurare di tali situazioni – continua ancora la nota-  ha portato il Collegio in fase di redazione della relazione al bilancio 2012, ad emettere ennesimo parere negativo, evidenziando di non essere in grado di esprimere un giudizio di merito alla conformità del bilancio nel suo complesso ed alle norme che disciplinano i criteri di redazione.  Per l’anno 2013, non avendo avuto i necessari riscontri, più volte richiesti, sia per l’anno in corso che per gli anni precedenti già attenzionati, il Collegio ha dichiarato inattendibile l’impianto contabile, con conseguente parere negativo al bilancio di esercizio. Tali rilievi, hanno indotto l’Organo di Direzione pro-tempore a procedere con deliberesenzione del ticket sanitarioa n. 1 del 7 gennaio u.s., all’annullamento della delibera di adozione del bilancio di esercizio 2013, “preso atto dei gravi rilievi mossi dal Collegio nonché del parere negativo alla approvazione del bilancio e dei relativi allegati”. A tutt’oggi non risulta sia stato preso alcun provvedimento risolutivo e pertanto l’Azienda continua ad operare in mancanza di bilancio approvato per l’anno 2013 e conseguentemente del relativo bilancio di previsione 2014. Tale situazione già con riferimento al bilancio 2011, ha prodotto, di fatto la mancanza di continuità dei dati aziendali, oltre alla esposizione di dati contabili di dubbia corrispondenza. Inoltre in relazione ai debiti pregressi, con i verbali n. 6 del 17/03/2015, 7 del 19/03/2015 e 8 del 31/03/2015, il Collegio ha attenzionato le delibere relative alle transazioni poste in essere con alcuni creditori dell’Azienda per prestazioni sanitarie rese, ed ha invitato preliminarmente l’Azienda a non procedere alla liquidazione e pagamento, in quanto ha rilevato criticità sostanziali in ordine alla adozione ed al contenuto degli atti deliberativi, (tra cui dichiarazione sostitutiva atto notorietà- scheda riepilogativa redatta  dall’advisor KPMG-mancata riconciliazione contabile del debito ) ed ha, evidenziato, il rischio che il mancato riscontro di quanto prescritto, con particolare riferimento alle procedure con pignoramento, avrebbe potuto generare, possibili, duplicazione di pagamenti. Pertanto – conclude- sono state date precise indicazioni, affinchè, prima di procedere al pagamento, fossero effettuati i necessari riscontri, suffragati da necessario parere legale, a garanzia  della regolarità delle procedure adottate”.

 

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