Reggio: “Anime Nere è la luce che illumina i passi degli altri”

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Romeo: “sono diversamente uguali, o forse ugualmente diverse, le anime di Gioacchino Criaco e Giuseppe Bombino, che hanno rispettivamente concepito e creduto allo straordinario successo di “Anime Nere””

“Sono diversamente uguali, o forse ugualmente diverse, le anime di Gioacchino Criaco e Giuseppe Bombino, che hanno rispettivamente concepito e creduto allo straordinario successo di “Anime Nere”. Finalmente, l’idea è stata collocata al di sopra dell’ideologia, e ciò è qualcosa di prezioso, che non fa parte del patrimonio comune in questa terra di Calabria, vilipesa dai suoi stessi figli, relegata tra una risalente incapacità di fare rete ed un malinteso senso di “cultura” in cui la cura del particolare mette la politica di scarso respiro addirittura nelle condizioni di coltivare la pretesa di recitare un ruolo che vorrebbe essere di prim’ordine. Niente succede per caso, e non è affatto un caso che nello stesso giorno siano giunti importanti riconoscimenti sulla scena nazionale per due vessilli della nostra identità più vera e genuina” afferma in una nota Oreste Romeo di Reggio Futura. “I nove David di Donatello attribuiti allo scrittore africese ed il tributo riservato da FederParchi Nazionale alla rivoluzionaria attività messa in campo dal Presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte, ente non più percepito sul territorio come lo stipendificio del passato, sono senz’altro motivo di grande soddisfazione. Ma -prosegue- l’auspicio che l’eccellenza delle figure di Gioacchino Criaco e Giuseppe Bombino non rimanga una cattedrale nel deserto, sarebbe ben poca cosa se i Calabresi di buona volontà ed i loro rappresentanti, istituzionali e politici, non daranno prova tangibile ed immediata di sapersi e volersi ritrovare e riconoscere, in una costante e feconda ricerca di altri, significativi momenti di illuminata ed incoraggiante creatività. Mentre tutte le Istituzioni ignoravano l’importanza del messaggio culturale insito nell’operazione “Anime Nere”, va dato atto al presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte di averne colto la portata e di non avere esitato ad investire parte delle limitate risorse disponibili. Come colui – conclude- che camminava di notte portando un lume dietro di sè, non per aiutare sè stesso, ma per aprirsi la strada nel buio ed illuminare dietro di sè i passi degli altri”.

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