Reggina, tutte le contraddizioni del Comune: dalla passerella sul bus alla pugnalata per lo stadio Granillo

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Reggina, il Comune a parole è vicino alla Reggina e le augura il meglio ma con i fatti la mette in grave difficoltà per la prima volta dopo anni

Sono tante e palesi le contraddizioni del Comune di Reggio Calabria sulla Reggina Calcio, contraddizioni che alimentano i dubbi sulla stranezza di un atteggiamento economicamente controproducente per le casse di Palazzo San Giorgio e, per la prima volta nella storia, foriero di un distacco senza precedenti tra la principale espressione sportiva della città e la sua più importante istituzione. Stamattina nella conferenza stampa di Palazzo San Giorgio (in cui finalmente ai giornalisti è stato consentito di poter fare delle domande agli interlocutori seduti al tavolo dell’Amministrazione dopo lo show del sindaco Falcomatà prima della sua partenza per il viaggio di nozze che lo terrà ancora a lungo lontano dalla città) il Comune ha ribadito la linea dura nei confronti del club, “non faremo sconti a nessuno, le regole vanno rispettate, non ci sono cittadini di serie A e di serie B“. Parole su cui siamo tutti d’accordo, e ci mancherebbe pure. Sono talmente banali…

Però ci sono tanti particolari di questa triste vicenda che è bene evidenziare. La Reggina è una società in grave difficoltà economica ormai da anni, eppure con mille sacrifici riesce a mantenersi in piedi garantendo alla città un indotto importante, tanti posti di lavoro, un vivaio che in un territorio degradato come quello reggino riesce a rappresentare un’eccellenza sociale di sport, educazione e formazione, e addirittura anche a regalare soddisfazioni sportive straordinarie tra cui la più recente, l’impresa nel doppio derby sul Messina culminata con la passerella dello stesso sindaco sorridente salito sul carro del vincitore dopo una stagione di indifferenza nei confronti del club.

Sulla questione stadio, poi, la Reggina pur non riuscendo a pagare da qualche anno il canone previsto dalla concessione del 2007 (il debito maturato nei confronti del Comune è inferiore ai 200 mila euro), si impegna anno dopo anno a mantenere gli standard dell’impianto comunale di via Galilei su livelli eccellenti. Le spese di gestione e manutenzione (ordinaria e straordinaria) sono di circa 500 mila euro annui, oltre ai lavori di ammodernamento realizzati dalla Reggina che soltanto per migliorare l’impianto comunale, negli ultimi 8 anni ha speso una cifra vicina – se non superiore – ai 10 milioni di euro.

Inoltre ancora, ultima considerazione sulla vicenda Reggina-stadio Granillo, il club è in arretrato con i pagamenti del canone da diversi anni, eppure questa tegola arriva (guarda caso!) proprio oggi, alla vigilia dei giorni più difficili per l’iscrizione del club al campionato. Sarà una coincidenza, o forse no…

Non è quindi questione di “favoritismi” o di mancanza di rispetto delle regole, su cui ci sarebbe molto da dire in una città che non riesce neanche a garantire l’isola pedonale sul Corso Garibaldi (invaso quotidianamente da migliaia di autovetture abusive), non riesce a combattere i parcheggi selvaggi in doppia fila o nei posti riservati ai disabili, però poi fa il pugno duro con la Reggina. Per quanto riguarda lo stadio, per il Comune sarebbe anche più semplicemente soltanto una questione di convenienza. Cosa accadrà, infatti, se la gestione del Granillo dovesse malauguratamente tornare nelle mani di Palazzo San Giorgio? Come farà il Comune a far fronte ai 500.000 euro annui di spese per la manutenzione dell’impianto, fino ad oggi a carico della Reggina? L’Amministrazione penserebbe di alzare ulteriormente le tasse per recuperare questi fondi? Oppure abbandonerebbe lo stadio al degrado più assoluto? “A questo non ci abbiamo pensato e non ci pensiamo, la Reggina deve pagare e rispettare le regole come tutti, se ha difficoltà economiche non è certo un problema nostro” hanno risposto i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale stamattina ai giornalisti in conferenza stampa. Certo, la Reggina deve pagare quel che è dovuto (come tutti, rispettando le regole) ma se c’è un interlocutore con cui al Comune non conviene (conti alla mano) fare il pugno duro, quello è proprio alla Reggina che sullo stadio consente alle casse comunali di risparmiare 500.000 euro l’anno.

E’ bene anche ricordare come la riscossione media delle tasse da parte del Comune di Reggio Calabria è di un misero 30%. Sembrerà incredibile ma sono i dati ufficiali del bilancio 2014: a Reggio pagano le tasse appena tre cittadini su dieci. Nel 2014 soltanto le entrate tributarie gestite dalla ReGes erano pari ad un esigibile di 39 milioni di euro di cui però sono stati riscossi appena 24 milioni. Addirittura per quanto riguarda Tares, Tari e Tarsu nel 2014 sono stati riscossi appena 15 milioni di euro su un accertato di 42 milioni di euro. Al Comune, quindi, solo nel 2014 mancano 42 milioni di euro (!!!) a causa dell’evasione fiscale diffusa, eppure qui si fa il pugno duro per i 200.000 euro (scarsi) della Reggina che solo con la gestione dello stadio ripaga le casse di Palazzo San Giorgio ogni anno più del doppio del debito totale!

In questo momento così difficile e particolare per la Reggina che tanto ha dato alla città, sarebbe opportuno stringersi tutti intorno alle difficoltà del glorioso club amaranto per aiutarlo e sostenerlo a rimanere in vita. Invece addirittura è in atto uno scontro istituzionale su cui facciamo fatica a trovare precedenti. A questo punto il maxi-schermo per la finale della Juve in Champions potevate anche metterlo, perché professarsi vicini a parole può anche essere facile ma poi le intenzioni vanno palesate con i fatti. E su quelli non si può bluffare.

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