Reggina, dopo la vittoria sul Messina nello spareggio playout il Presidente Foti fa il punto sulla situazione del club. Il sogno è il ripescaggio in serie B
La Reggina, nei 29 anni di gestione Foti, ha disputato 7 spareggi. Dal 1° con la Virescit vinto per approdare in serie B, al bis di domenica scorsa con il Messina per evitare la D, sono passati 27 anni. La società amaranto ha evitato il baratro del calcio dilettantistico e in un’intervista concessa ieri sera a Lorenzo Vitto per la Gazzetta dello Sport oggi in edicola, Foti dice: “poteva rappresentare il picco più basso della storia amaranto. Ho commesso tanti errori e da isolato ho lottato su tutti i fronti, coinvolgendo la squadra la quale con orgoglio ha costruito questo successo“.
Ancora l’ennesimo dispiacere al Messina. “Sicuramente – continua il maggiore azionista del club – avessimo giocato questi 180’ con Ischia o Aversa, non ci sarebbe stata questa risonanza. Terminati giustamente i festeggiamenti, adesso dovrò farmi carico dei problemi della società”. Guai a parlare di debiti, Foti cambia subito il proprio umore. “Abbiamo un mutuo di 500 mila euro annui per 15, ma anche diverse entrate come la seconda rata (poco più di 500 mila euro, ndr) dall’Udinese per Bochniewicz, altrettanti dal Perugia (500 mila, ndr) per la cessione definitiva di Rizzo, i contributi della Lega e le richieste per Di Lorenzo, Salandria e tanti altri giovani che si sono distinti in questa stagione“. Quindi il fallimento è praticamente già scongiurato. “Da qui al 30 giugno – aggiunge Foti – necessitano 2 milioni. Ho bussato a diverse porte, ma non ho ricevuto risposte. Quando ho prospettato di rivedere l’area del Granillo e costruire uno stadio di proprietà, come risposta ho ricevuto di occuparmi maggiormente delle sorti della Reggina. Ho parlato degli australiani, ribadisco gente interessata a risollevare le sorti del club, e a livello mediatico ha portato solo disagio in loro perché sono state dette cose che hanno solamente infastidito. Tuttavia da oggi riprenderò i contatti, perché per 15 giorni ho dovuto preoccuparmi maggiormente della situazione sportiva. La trattativa ha preso una via ben consolidata e cercheremo di chiudere prima del 30 giugno“.
Ermetico sull’ipotesi di lasciare la società in mani di sconosciuti, senza la sua regia. “La Reggina è arrivata ad un bivio ed ha urgenza di un supporto economico per rilanciarsi e dare maggiore vitalità al suo interno. I tempi sono maturi per cercare nuove risorse e pianificare un progetto solido. La mia presenza nel prossimo assetto dirigenziale, non deve creare nessun imbarazzo e sono pronto a farmi da parte“. Anche perché in un futuro non molto lontano per Foti si potrebbero aprire le porte di un incarico importante nel “palazzo” del calcio italiano. Della conferma di Giacomo Tedesco non si sbilancia. “L’8 giugno inizierà il corso per conseguire il patentino di 2^ categoria – conclude Foti – e per l’allenatore c’è ancora tempo“.
Infine, chiediamo al Presidente se dovesse liberarsi un posto in B per il fallimento di qualche società o la mancata iscrizione, la Reggina sta pensando se presentare domanda di ripescaggio in base alle nuove regole su bacini d’utenza, storia e bilanci. Foti non smentisce: “Vedremo…“. E la città, galvanizzata dalla trionfale “carcagnata” di sabato, adesso torna a sognare…