Reggina, Acerbi torna a Reggio. Il ricordo di Atzori: “se ci penso mi vengono i brividi, fiero di esserci quando tutto è iniziato”

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Reggina, giovedì sera al Circolo del Tennis il ritorno di Francesco Acerbi in città con il suo libro “Tutto Bene – La mia doppia vittoria sul Tumore”

Francesco Acerbi torna a Reggio Calabria: giovedì 2 luglio alle ore 21:30 presso il Circolo del Tennis “Rocco Polimeni”, il Direttore Responsabile di StrettoWeb e CalcioWeb, Peppe Caridi, presenterà il libro del difensore del Sassuolo e della Nazionale, ex Reggina, “Tutto Bene – La mia doppia vittoria sul Tumore“, edito da Sperling and Kupfer, con la collaborazione di Footbal Capital.

AtzoriFrancesco Acerbi, 27 anni, torna nella città che 4 anni fa l’ha lanciato verso la serie A. Era infatti la stagione 2010/2011, la Reggina di Atzori in serie B si rendeva protagonista di una straordinaria e inaspettata cavalcata verso i playoff, inseguendo il sogno del ritorno in serie A poi sfumato al 90° della gara di ritorno della semifinale di Novara. Una stagione straordinaria quella guidata dal mister nato a Collepardo e reduce dall’esperienza in serie A con il Catania.

Il suo ricordo di quella stagione è indimenticabile. Anche perchè tra Atzori e Acerbi c’era un feeling particolare: “il rapporto tra noi due è nato in aereo, i biglietti si fanno in ordine alfabetico, quindi Atzori e Acerbi stavano sempre vicini. In questo modo ho colto l’occasione per fare le prime chiacchiere con i ragazzi. Lui è stato il primo, oltre alle solite domande di rito sulla famiglia e sull’estate, sono andato a cercare di capire le sue motivazioni. Francesco alla domanda sul suo sogno, mi disse subito – lui che arrivava dalla C2 – che voleva giocare in serie A, in Champions League e in Nazionale. Io gli dissi che tra lui e questo sogno c’era solo lui di mezzo, dipendeva solo da quanto lui lo voleva veramente. Gli dissi di credere nei propri sogni, e mi ricordo che Francesco quell’anno fece una stagione indimenticabile. L’espulsione con l’Alessandria al suo esordio dopo un’entrataccia al decimo minuto della partita gli diede un grande dispiacere, ma io ho sempre continuato ad avere fiducia nelle sue forze perché mi dava grandi sensazioni ogni giorno in allenamento, era motivato, attento, con una grande personalità. Tecnicamente è eccezionale la padronanza di quando ha la palla tra i piedi, sa sempre quello che deve fare. Quella è stata un’annata meravigliosa, fatta da un gruppo di ragazzi fantastici che avevano una gran voglia di fare bene. Francesco era un baluardo di quella squadra, sono contento che oggi sia riuscito a realizzare i suoi sogni: è una storia che dimostra che quando uno ci crede, ci riesce. Dipende solo da quanto sacrificio vuole fare. Francesco s’è sacrificato tanto e ha raccolto i frutti del suo impegno“.

Lapresse / Francesco Saya
Lapresse / Francesco Saya

Sulla malattia del difensore, mister Atzori racconta di essergli sempre stato vicino: “gli sono stato sempre dietro, l’ho chiamato, ci siamo sempre sentiti con lui e con il suo procuratore. Mi sono sempre accertato che le cose stessero andando per il verso giusto. C’è stata preoccupazione quando il tumore è tornato la seconda volta. Tutti gli siamo stati vicini, la vittoria più bella è questa, quella di poter continuare ancora i suoi sogni“.

Le parole di Acerbi nel libro di cui parleremo giovedì sera al Circolo del Tennis di Reggio Calabria, dedicate proprio a mister Atzori, sono straordinarie: “ho avuto un rapporto bellissimo con tutti quei ragazzi, volevo sapere sempre quali erano anche umanamente le loro condizioni anche fuori dal campo da calcio. Tante volte l’allenatore viene ascoltato anche più di una persona di famiglia, perchè viene visto con un altro occhio. Ho sempre cercato di capire i ragazzi prima di tutto come persone, Francesco mi ha sempre ascoltato e sono contento di questo“.

AtzoriIn un altro passaggio del libro, Acerbi dice di voler fare in futuro l’allenatore e di avere come vice Emiliano Bonazzoli: “glielo auguro” dice Atzori. “Lui è uno che realizza quello che sogna. Bonazzoli è un altro ragazzo fantastico, stavano in camera insieme, si completavano. Non vedevano l’ora di andare in ritiro per stare in camera insieme. La loro amicizia è nata lì, in quella camera, e di conseguenza mi fa piacere se oggi lui vuole raggiungere questo sogno di fare l’allenatore insieme ad un suo compagno di squadra come Emiliano. Farà il suo percorso, Francesco era curioso di sapere perchè facevamo un determinato movimento, ha sempre studiato da allenatore. Anche io facevo così quando ero calciatore, volevo sapere i motivi delle indicazioni che ci davano i mister. Lui ha avuto la fortuna di avere grandi allenatori, quindi di capire tantissime cose anche a grandi livelli, e sarà facilitato da questo“.

Lapresse / Francesco Saya
Lapresse / Francesco Saya

Infine, sulla volontà di Francesco di chiudere la carriera a Reggio scrivendo tanto e bene della squadra amaranto e della città nel suo libro, Atzori dice: “è una cosa bellissima, è una dichiarazione d’affetto. Sono cose che fanno piacere anche a me. Francesco è partito da lì, io c’ero con lui quando ha iniziato e sono cose belle che mi fanno piacere. Gli auguro di realizzare anche questo, sperando che la Reggina rimanga in piedi finchè Francesco chiuda la carriera e magari torni nelle categorie che più le competono, dove sia Francesco che la Reggina meritano di essere“.

Il mister ci saluta così: “rivivendo quella stagione mi sono venuti i brividi“.

Francesco Acerbi a Reggio Calabria

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