Nei giorni compresi tra il 27 maggio e 4 giugno, l’intera regione Calabria è stata interessata dall’operazione complessa, coordinata dal Reparto Operativo 5° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima Guardia Costiera di Reggio Calabria, finalizzata al controllo dell’intera filiera pesca con particolare riferimento al rispetto della normativa nazionale e comunitaria sull’utilizzo degli attrezzi da pesca da parte dei pescatori professionali e diportisti, la commercializzazione e la detenzione del tonno rosso e del pesce spada del mar Mediterraneo. L’operazione è stata condotta secondo le direttive del Direttore Marittimo della Calabria e della Lucania, Capitano di Vascello Andrea AGOSTINELLI, con il coinvolgimento di 425 militari, appartenenti alle Capitanerie di porto di Reggio Calabria, Crotone, Vibo Valentia, Gioia Tauro e Corigliano Calabro ed ai rispettivi uffici marittimi dipendenti. Con ausilio di mezzi navali e terrestri, impiegati in operazioni sia diurne che notturne, il personale delle Capitanerie di Porto – Guardia costiera, ha effettuato controlli lungo l’intera filiera di pesca, al fine di verificare il rispetto della normativa di settore che impone il divieto di catture di specie ittiche vietate e/o sottomisura, nonché, il rispetto delle normative igienico sanitarie a tutela del consumatore finale. Quest’ultima attività è stata condotta congiuntamente a personale dei Servizi veterinari delle ASL di tutta la Regione Calabria insieme ai quali sono state verificate le condizioni igienico-sanitarie dei prodotti pescati e commercializzati, nonché degli automezzi adibiti al trasporto ed i locali commerciali ove il prodotto era stato posto in vendita.
L’attività di polizia marittima svolta nella sola zona di competenza del Compartimento Marittimo di Reggio Calabria ha condotto al:
– due esercenti commerciali per la non corretta etichettatura dei prodotti ittici messi in vendita nei locali delle rispettive pescherie;
– un pescatore professionale per aver imbarco sul proprio peschereccio un marittimo e non aver provveduto all’annotazione dello stesso sui documenti bordo;
– un pescatore professionale per la detenzione e l’utilizzo di attrezzi da pesca non consentiti (illegali). Pertanto si è proceduto al sequestro amministrativo di una rete di 400 metri circa;
– un diportista per la detenzione di una rete da pesca non consentita per la pesca sportiva/ricreativa, per una lunghezza di 1.000 metri circa.
Complessivamente sull’intero territorio regionale sono stati redatti:
– nr. 43 esemplari di tonno rosso dal personale della Capitaneria di porto di Vibo Valentia a carico di un comandante di un peschereccio e del conducente di un mezzo di trasporto;
– nr. 3 esemplari di tonno rosso dal personale della Capitaneria di porto di Gioia Tauro a carico di due esercizi commerciali per assenza del documento di cattura – BCD.
L’attività di controllo alla filiera della pesca da parte di tutto il personale della Direzione Marittima, con tolleranza zero verso coloro che di fatto effettuano attività illecite ed in modo particolare verso coloro che vendono prodotti alterati dal punto di vista igienico-sanitario o non idonei al consumo umano, è una delle principali linee d’indirizzo dell’attività istituzionale del Corpo delle Capitanerie di porto. Alla luce dei risultati raggiunti l’obiettivo di garantire la tutela del cittadino quale consumatore finale e del patrimonio ittico nazionale in generale prevenendo l’immissione sul mercato di alimenti non in regola con la normativa vigente, può dirsi compiutamente raggiunto. Ma ancor più potranno ottenersi positivi risultati grazie alla collaborazione della collettività, invitata a prestare la massima attenzione nell’acquisto dei prodotti ittici, privilegiando quelli che rispettano le procedure di garanzia e salubrità alimentare, evitando di comprare quelli venduti illecitamente e senza garanzie per strada da ambulanti privi di qualsivoglia autorizzazioni.