Palermo, operazione “Verbero”: sequestrati beni per 2 milioni di euro [NOMI, DETTAGLI e VIDEO]

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ImmagineIn concomitanza con l’operazione antimafia “Verbero”, il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Palermo con la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri di Palermo e del Servizio Centrale Investigazioni sulla Criminalita’ Organizzata delle Fiamme Gialle di Roma, ha sequestrato in via d’urgenza beni riconducibili a persone ritenute contigue alle famiglie mafiose di Pagliarelli, Corso Calatafimi e Villaggio Santa Rosalia. I sequestri, disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia e gia’ convalidati dal gip del Tribunale di Palermo, hanno riguardato beni per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.

Le persone, tutte di Palermo, finite nel mirino degli investigatori sono:

  • Alessandro Alessi, classe 1975;
  • Giuseppe Perrone, classe 1974;
  • Vincenzo Giudice, classe 1978;
  • Salvatore Sansone, classe 1987;
  • Tommaso Nicolicchia, classe 1984;
  • Giuseppe Castronovo, classe 1971;
  • Stefano Giaconia, classe 1984;
  • Carlo Grasso, classe 1988.

Nei loro confronti sono scattati sequestri di beni mobili e immobili. In particolare, a Vincenzo Giudice sono stati sequestrati due autoveicoli intestati al fratello. A Salvatore Sansone sono stati sottratti un centro scommesse nel centro di Carini, formalmente intestato ad un altro soggetto, un’altra sala giochi a Palermo intestata al fratello, una moto ed un autoveicolo intestati ai familiari. A Tommaso Nicolicchia e’ stato sequestrato un bar a Palermo. A Stefano Giaconia sono stati sequestrati un’autovettura ed un appartamento a Altavilla Milicia. Le indagini hanno dimostrato come gli indagati facessero ricorso a “prestanome” o ad alcuni familiari, cui sono stati intestati fittiziamente beni o attivita’ commerciali, gestiti con precisi ordini e direttive ma senza mai figurare direttamente. Tuttavia, i successivi approfondimenti hanno evidenziato una netta sproporzione tra il tenore di vita dei falsi intestatari ed i loro redditi ufficiali. E’ cosi’ scattato il sequestro, che e’ stato eseguito preventivamente e in via d’urgenza per impedire che le persone coinvolte potessero spogliarsi della proprieta’ dei beni. Le recenti risultanze investigative aggravano la posizione di Alessandro Alessi, gia’ destinatario di provvedimento di confisca di un’imbarcazione modello Mami, un terreno in Palermo, una societa’ di gestione di impianti sportivi, una ditta individuale, due motocicli, un’autovettura e svariati conti correnti, del valore complessivo di oltre 1 milione di euro, tutti intestati ai familiari e prossimi congiunti, ma allo stesso riconducibili. La confisca, emessa dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, conclude il procedimento per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale, iniziato tra il 2010 ed il 2011, nei confronti di Alessi, arrestato nel 2008 – e poi assolto da quel reato nel 2011 – per associazione di stampo mafioso. Nonostante l’assoluzione da quelle imputazioni il Tribunale di Palermo lo aveva gia’ considerato un soggetto “socialmente pericoloso” e quindi sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S. ed alla confisca dei beni.

Decreto di convalida sequestro nr. 15503/11 R.G.N.R. – 2279/15 R.GIP emesso dal Gip presso il Tribunale di Palermo.
  • n. 2 attività commerciali attive nel settore di sale giochi e centro scommesse;
  • n.1 attività di bar;
  • n.1 motociclo;
  • n.4 autovetture;
  • n.1 immobile ad uso abitativo;
VALORE DEI BENI IN SEQUESTRO: 2.000.000 Euro.
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