Messina, la riorganizzazione di Palazzo Zanca è “rimasta solo sulla carta”

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Duro attacco della Cisl all’Amministrazione: lettera morta le modifiche proposte per la struttura organizzativa del Comune

Dubbi e perplessità sulla nuova struttura organizzativa espressi il 2 gennaio 2014 e ribaditi in ogni occasione. La Cisl Fp torna ad accendere i fari sulla riorganizzazione del Comune di Messina, “una macchina amministrativa che non funziona e rimane inspiegabilmente incompleta”, afferma il segretario provinciale Calogero Emanuele che prende ad esempio il caso dei dirigenti. “Vengono mantenuti – continua – alcuni dipartimenti ad interim che dovevano durare solo due anni, peraltro strategici ed importanti come la Polizia Municipale e i Servizi Sociali, che oggi risultano entrambi dimissionari e che hanno sempre registrato una costante carenza di personale ma con competenze ed attività delegate a funzionari e istruttori che paradossalmente non risultano essere titolari di posizione organizzativa, ma che costretti ad assumere serie responsabilità”.

Ci si preoccupa – aggiunge Emanuele – di salvaguardare i benefit che derivano dal fondo di salario e produttività ma solo per la dirigenza, a contratto integrativo scaduto senza un vero piano della perfomance, senza un nucleo di valutazione e disattendendo le prescrizioni della Corte dei Conti. Perché non si da corso alla famigerata rotazione tra i dirigenti? Perché alcuni dirigenti sono inamovibili?”, domanda quindi Emanuele al direttore generale del Comune.

Per la Funzione Pubblica della Cisl vengono adoperati due pesi e due misure tra dirigenti, dipendenti del comparto e precari. Una situazione evidente quando si parla di contratto integrativo. “Poi quasi ad orologeria, ad ogni occasione di disfunzioni o di fatti incresciosi che coinvolgono Amministrazione e Polizia Municipale, assistiamo alle ennesime dimissioni del Comandante, quelle ultime accettate, che ha contribuito a disattendere accordi su spettanze maturate da parte dei lavoratori del Corpo e a dare errate interpretazione su turnazioni, reperibilità, permessi 104, TSO” continua Emanuele.

Sulla disorganizzazione e disfunzione di taluni servizi, la Cisl guarda anche all’ex Gasometro, “divenuto un deposito ingiustificato di autovetture non utilizzate oltre a rappresentare una bomba ecologica che risulta incustodito e ricettacolo per reperti di furti e utilizzo improprio degli spazi”.

Riteniamo – conclude il sindacalista – che il Segretario Generale Le Donne debba dare un impulso maggiore, scevro da probabili condizionamenti o consigli interni ed esterni, finalizzato ad una organizzazione funzionale e rispondente ai bisogni della collettività”.

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