Minasi chiede ad Ardizzone di attivarsi nelle sedi opportune per presentare il progetto redatto dal gruppo consiliare di Palazzo Zanca
“Fronteggiare la spendig review è un compito arduo, ce ne rendiamo conto – sottolinea il presidente del Comitato – e abbiamo quindi l’esigenza di avere veri addetti ai lavori come interlocutori, che abbiano a cuore unicamente il punto più importante della vicenda: la salute dei cittadini messinesi”.
Ribadendo l’importanza strategica del nosocomio di Viale Europa, il Comitato sottolinea altresì l’esigenza “che venga mantenuto come DEA di primo livello e cioè con le specialistiche che in atto sono presenti”.
“Non può che trovarci d’accordo una gestione diretta dell’Asp 5 cosi come una integrazione con l’IRCCS Neurolesi a condizione che – conclude Minasi – continui ad essere un Ospedale con le specialistiche non consultive ma presenti con posti letto che possano dare immediata risposta alle innumerevoli richieste di emergenza urgenza che continuano a giungere presso il Mcau, cioè il Pronto soccorso, dell’Ospedale Piemonte”.
Intanto sul versante politico il Pdr rispedisce a Gioveni la sua proposta. Con una nota ufficiale il gruppo consiliare ha palesato la propria posizione, del resto già espressa in sede regionale dal leader Beppe Picciolo. “Il nostro atteggiamento – scrivono Elvira Amata, Rita La Paglia, Carlo Abbate, Nino Carreri, Nino Interdonato e Santi Sorrenti – non vuole essere una mancanza di rispetto nei confronti dell’istituzione Consiglio comunale, ma certamente non possiamo permetterci il lusso di perdere tempo discutendo di atti di cui non abbiamo: competenza, conoscenza e potestà legislativa. Le norme sanitarie, come spiegava brillantemente il direttore generale dell’Asp Messina, Gaetano Sirna, sono tali e tante da rendere impossibile l’attuazione del progetto contenuto nella mozione in discussione in aula. Questa strada legislativa era stata intrapresa nella commissione sanità regionale dall’on. Rinaldi il quale brillantemente si è reso conto per tempo dell’inattuabilità tecnica della stessa, sottoscrivendo il ddl Formica-Picciolo. Stante dette valutazioni – concludono i sei – abbiamo ritenuto di evitare di partecipare ad un dibattito sterile e non costruttivo per la sanità messinese”.