Consiglio regionale della Calabria: passa in commissione la proposta di legge “Reddito Minimo Garantito”

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Il quattro giugno è stata discussa nella terza commissione presieduta dall’Onorevole Mirabelli la proposta di legge n.19/10^ “Sostegno al reddito in favore di disoccupati, inoccupati e precariamente occupati” presentata lo scorso marzo da Giovanni Nucera, consigliere regionale de La Sinistra. Dopo un approfondito dibattito, che ha riguardato in particolar modo le questioni tecniche e logistiche, la proposta di legge accoglie il voto unanime – a tal proposito si ringrazia per il sostegno l’Onorevole Esposito – e passa adesso in Commissione Bilancio.Questo necessario presidio contro la povertà e a sostegno del reddito – che prevede la corresponsione 7200 euro lordi annuali, somma rivalutata sulla base degli indici sul costo della vita elaborati dall’Istat – si avvia adesso a diventare realtà per la Calabria, una fra le poche regioni in tutta Italia, a riprova che la strada imboccata e che stiamo percorrendo con tenacia è quella giusta e che guarda alle esigenze delle persone e che non lascia indietro chi si trova in difficoltà. Lo afferma in una nota l’onorevole Giovanni Nucera, consigliere regionale e capogruppo La Sinistra.

Obiettivo di questa proposta di legge è quello di mettere in atto una serie di misure a sostegno del reddito dei soggetti economicamente svantaggiati e in sofferenza economica. Il Reddito minimo garantito rappresenta un deterrente contro gli squilibri sociali e reddituali oltre che fattore anticiclico a contrasto della crisi economica.  Inoltre è il “mezzo” mediante il quale ricostruire i principi di autonomia e dignità della persona – da un lato – e di appartenenza dell’individuo alla propria comunità civile e sociale, dall’altro.

Il reddito minimo è un presidio di civiltà prima ancora che economico,  considerando i dati sulla povertà in Calabria registrati da ISTAT e SVIMEZ che presentano il 31% della popolazione calabrese in uno stato di quasi o totale indigenza economica. Dal 2012 al 2014 si sono registrati 12 punti in più di disoccupazione e questo stillicidio sembra non volersi arrestare. Paradossalmente, a fronte degli alti indici di povertà si registra una forte pressione fiscale e un’alta onerosità dei servizi, per cui ci collochiamo ai primi posti. Siamo la regione più povera d’Italia e dinnanzi a questi dati il Consiglio regionale non può restare indifferente. Adesso è una volontà tutta politica e tocca all’intera Giunta regionale assumersi questa responsabilità e operare affinché si attivino nel più breve tempo possibile tutte le procedure necessarie per l’approvazione della proposta di legge.

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