Caso Scajola: scintille tra accusa e difesa di Chiara Rizzo

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Teste dell’accusa presente in aula durante l’udienza del processo di Chiara Rizzo, il legale dell’imputata protesta e sono scintille tra accusa e difesa. Il processo nei confronti di Chiara Rizzo, accusata di avere favorito la latitanza del marito Amedeo Matacena, si svolge con rito ordinario al Tribunale di Reggio Calabria. Tra gli imputati per il presunto favoreggiamento è anche l’ex ministro Claudio Scajola. Secondo quanto riferisce il difensore di Chiara Rizzo, avvocato Bonaventura Candido, questa mattina intorno alle 12.30, dopo la lettura di un ordinanza relativa ad alcune eccezioni di utilizzabilità avanzate da tutte le difese, lo stesso Candido ha preso la parola per fare rilevare al Tribunale che all’interno dell’aula (durante l’escussionedel teste Papaleo) era presente un teste della procura. A questo punto il pm ha rinunziato al teste ma la difesa ha lamentato ch etale circostanza si era già verificata ed era già stata censurata in una precedente udienza dall’avvocato Candido, che ha invocato i poteri del Tribunale perché intervenisse nei confronti dell’accusa.Si è quindi sviluppata un’accesa discussione tra l’avvocato Candido e il pm Giuseppe Lombardo. Il magistrato ha chiesto la trasmissione del verbale dell’udienza al proprio ufficio e la l’avvocato Candido ha chiesto la trasmissione dello stesso verbale al consiglio dell’Ordine di Reggio Calabria e a quello di Messina. Il presidente Natina Praticò ha aderito a entrambe le richieste, chiarendo che il Tribunale vi dava corso ma senza esprimere alcuna valutazione in merito. La prossima udienza si terrà il 24 giugno.

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