ACR Messina, fronte azionariato popolare: gli ultimi aggiornamenti

StrettoWeb

Prosegue l’iniziata nata dalla passione di alcuni tifosi giallorossi, che hanno lanciato l’ipotesi azionariato popolare per provare a salvare il Messina dal fallimento. E ieri c’è stato un vertice importante…

Un’idea nata dalla passione di alcuni tifosi e che adesso potrebbe concretizzarsi in qualcosa di veramente reale. L’ipotesi azionariato popolare lanciata dal popolo giallorosso per scongiurare l’ipotesi fallimento per il Messina prosegue il suo percorso e ieri ha vissuto una tappa importante. A rendere noti gli ultimi aggiornamenti la pagina Fb dell’iniziativa, ecco il teso integrale:

“Come sempre sostenuto dagli amministratori di questa pagina, il nostro principale obiettivo era quello di raccogliere idee, suggerimenti, spunti e, in modo trasparente, divulgarli sempre in pubblico all’interno della stessa pagina per capire se l’idea di azionariato popolare potesse funzionare. Diversi sono stati gli spunti di riflessione, così come numerose sono state le richieste di semplici tifosi (come lo siamo noi, del resto) che con cuore e passione hanno scritto la loro, sia pubblicamente che privatamente, su come salvare la baracca.

Grazie all’ausilio di alcuni nostri contatti a Milano, ieri sera abbiamo quindi riunito i principali esperti di crowdfunding in Italia. Nel corso di un lungo meeting, si sono dunque analizzati vari aspetti e ci sono stati spiegati vari modelli applicati al mondo del calcio.  Essendo i tempi molto ristretti, ci è stato sconsigliato di procedere con questa modalità poiché ciò comporta: organizzazione, tempo, energie (mentali, non solo fisiche), oltre a strutturare “a gratis” una vera e propria campagna di marketing a trecentosessanta gradi.

Noi, comunque, non ci siamo arresi, spiegando che queste sono decisioni interne e che volevamo comprendere se ci si poteva appoggiare su una piattaforma (es. Kickstarter, ma ce ne sono altre), se c’erano costi, visualizzare la normativa, etc. Tutti questi dettagli ci sono stati spiegati alla perfezione. Fatta questa doverosa premessa, ecco le nostre riflessioni sullo stato attuale delle cose:

Ad oggi, l’ACR MESSINA è di proprietà di Pietro Lo Monaco. Della società di capitali (l’ACR è una srl) non si conoscono i debiti effettivi (se ne dicono tante, ma senza visionare il bilancio ed effettuare una due diligence è impossibile fare una stima). L’azionariato popolare comporta l’entrata diretta nel capitale della Società. Ad oggi, della Società, non conosciamo conto economico e stato patrimoniale. In più: Pietro Lo Monaco può sempre cambiare idea sulla vendita della Società (lo ha detto e fatto più volte) e mantenere il comando e il controllo del club: essendo il proprietario attuale, ne ha pieno diritto.

I gestori di questa pagina hanno quindi deciso, dopo aver ascoltato diversi pareri e riflettuto internamente, di non raccogliere soldi in modalità crowdfunding per la proprietà attuale. Ma, eventualmente, di imbastire un crowdfunding sul modello delle donazioni per altri investitori credibili che si facessero avanti nel corso del tempo, mostrando un interesse concreto e fornendo una prospettiva futura solida e lungimirante per le sorti dell’ACR Messina.

Poi, ovviamente, ognuno di voi è libero di avviare azioni parallele di raccolta finanziaria, ma questa pagina ha una linea precisa dalla quale non intende discostarsi. Ciò che possiamo fare noi, dunque, ad oggi, è dare consigli concreti su come intervenire.  Lo facciamo qui di seguito: Crowdfunding e azionariato popolare sono concetti distinti e separati.

La soluzione migliore è una piattaforma di crowdfunding a scopo donatorio che riunisca due modalità di pagamento, ma che si svincoli, in una prima fase, dall’azionariato popolare, strutturando un vero e proprio “FONDO CASSA” a salvataggio del titolo sportivo, specie se non dovessero arrivare investitori pronti a rilevare il club e/o se la proprietà attuale, dopo aver iscritto la squadra alla Serie D (scadenza: 10/07/2015), decida di abbandonare la nave e consegnarla al Sindaco, come più volte dichiarato pubblicamente. Azioni:

1) Per i residenti a Messina e/o fuori Messina: pagamento online tramite paypal o carta di credito sulla piattaforma che, qualora seguiste questi consigli, potremo indicare agli interessati in base al confronto avuto con gli esperti. Ce ne sono varie, come scritto prima: da Kickstarter a ProduzioniDalBasso a Indiagogo, etc., che chiedono commissioni di circa il 5% sulla cifra complessiva indicata come obiettivo.  Cosa fondamentale: se tale cifra-obiettivo (es. 300.000 euro) non viene raggiunta, la quota donata da ogni singola persona non viene prelevata dal suo conto. In altre parole, il quantum viene effettivamente donato solo se l’obiettivo complessivo viene raggiunto. Questa è una garanzia per chi decide di effettuare la donazione.

2) Parallelamente alla piattaforma, consigliamo di aprire un c/c contestuale e collegato alla piattaforma, dove sarà chiesto al Sindaco che se ne faccia garante, per un’operazione di donazioni esclusivamente volte a salvare la squadra della città che rappresenta. In questo modo, sarà possibile pagare semplicemente con bollettino postale, comodo per i pensionati o per chi non dispone di una carta di credito ed avere la certezza, anche su questo fronte, che i soldi depositati nel suddetto conto corrente servano solo ed esclusivamente a scopo di ciambella di salvataggio dell’ACR Messina, in modalità sempre di fondo cassa.

Espressi questi consigli, si dovrebbe formalizzare un’associazione con uno statuto chiaro e delle cariche precise. L’associazione deve essere formata da un board direttivo che diriga e monitori lo svolgimento delle operazioni. Noi, secondo il nostro approccio consulenziale, siamo disponibili a gestire, in via coordinata, i profili legati ai social media sia su Facebook che su Twitter e ad impostare la strategia complessiva di marketing e comunicazione, poichè facciamo questo di mestiere, pur se ciò, comporterebbe tempo ed energie, avendo già il nostro lavoro da svolgere quotidianamente.

Riepilogando, a nostro avviso, è necessario che la proprietà attuale sia chiara su quel che vuole fare da grande e che le Istituzioni cittadine si facciano carico della situazione per attrarre investitori e imbastire, con i consigli qui delineati, un’operazione di salvataggio del Messina che possa fungere, anche, da “commitment” verso una eventuale nuova proprietà.  Le forme che abbiamo proposto, infatti, qualora realizzate, rappresentano un impegno specifico di tutta la città, ivi comprese le Istituzioni che la rappresentano. Non si tratta più di azionariato popolare, dunque, ma crowdfunding con fondo cassa in favore di nuovi investitori e stiamo aspettando risposta del sindaco se vuole fare da garante all’operazione. Noi saremo in prima fila, ma anche le istituzioni dovranno affiancarci. Noi non “finanziamo” Lo Monaco, ma solo nuovi investitori solidi che abbiano a cuore il Messina”.

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