Reggio: sodalizio fra l’AIL ed i Pagliacci Clandestini

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Giorno 25 maggio 2015 alle ore 16:00 presso la Sala della Biblioteca della Provincia di Reggio Calabria – Piazza Italia, verrà presentato il progetto ClandestinAIL

Associazione Pagliacci ClandestiniGiorno 25 maggio 2015 alle ore 16:00 presso la Sala della Biblioteca della Provincia di Reggio Calabria – Piazza Italia, verrà presentato il progetto ClandestinAIL. Parteciperanno il Vice Presidente della Provincia Dott. Giovanni Verduci, i primari f.f. delle UU. OO. di Ematologia Dott.ssa Franca Ronco e del Centro Trapianti di Midollo Osseo e Cellule Staminali  Dott. Giuseppe Irrera, la presidente dell’Associazione Italiana contro le  Leucemie, Linfomi e Mielomi, AIL di Reggio Calabria e Vibo Valentia, Dott.ssa Rosalba Di Filippo Scali, la responsabile del Gruppo Volontari AIL Dott.ssa Giusy Sembianza, il presidente dei Pagliacci Clandestini Santo Nicito e lo psicologo Dott. Giandomenico Chirico. Il progetto ClandestinAIL nasce con scopo di creare una intensa collaborazione  fra due realtà attive ormai da molti anni in città e presso l’Azienda Ospedaliera “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria, ai fini offrire una sempre migliore assistenza ai pazienti ricoverati presso la Divisione di Ematologia. Il progetto prevede due fasi; la prima, già completata è stata rivolta alla formazione specifica di 30 volontari già da tempo operanti all’interno delle due  associazioni. La formazione, iniziata nel mese di febbraio, è stata svolta dai Dottori Giandomenico Chirico, Miriam Caridi e Nadia Carbone, psicologi, i quali hanno trattato le  tematiche: l’ascolto: uno strumento di comunicazione efficace; sapere – saper fare -saper essere; comprendere e gestire le emozioni; la relazione d’aiuto; identikit della persona ammalata e del contesto familiare; e da Santo Nicito che ha curato le tematiche: il clown e la sua storia; Il clown nei luoghi di disagio; costruzione di un personaggio clown; tecniche base di clownerie; uso dello spazio; strumenti di lavoro; gag; il lavoro del clown nei reparti sterili; preparazione di uno spettacolo e di performance. Il tutto ha consentito ai partecipanti di comprendere l’importanza dell’attività della clown terapia quale mezzo volto a migliorare la relazione del volontario  con la struttura sanitaria e ad avviare processi che consentano l’elaborazione di emozioni negative, favorendo di contro lo sviluppo di quelle positive; tutto al fine di migliorare il periodo di ricovero del paziente ematologico. La formazione, conclusasi da qualche settimana, darà spazio all’attività presso i reparti di ematologia e il CTMO della struttura ospedaliera cittadina. La fusione creatasi fra le due diverse realtà è sinonimo di come la volontà di collaborazione premi chi, ancora, crede nell’assoluta certezza che il donarsi sia la massima gioia e gratificazione possibile sia per chi in quei reparti opera, sia per chi ne è ospite. I Pagliacci Clandestini hanno, durante il corso, assorbito e fatto proprio quanto di più concreto possibile dalle esperienze fatte sul campo dall’AIL, i cui volontari, a loro volta, hanno ricevuto quello spirito allegro, semplice e, allo stesso tempo efficace che contraddistingue i Pagliacci.

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