Reggio: rientrati negli alloggi gli sgomberati del Rione Marconi, ma “nulla è come prima”

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Erano stati sgomberati lo scorso 21 ottobre, oggi rientrano nelle loro case gli abitanti ex abusivi di Rione Marconi

sgombero romHanno riottenuto dall’amministrazione comunale le chiavi che hanno permesso loro di rientrare regolarmente  nell’alloggio popolare da cui erano stati sgomberati lo scorso 21 ottobre, al Rione Marconi. Ma purtroppo nulla è come prima. Lo sgombero forzato ha comportato danni all’alloggio: perdite d’acqua, prese elettriche sradicate dai muri, i segni sulle pareti dei mobili bruscamente prelevati  per essere trasportati in un deposito, l’assenza del contatore elettrico.

«Ringraziamo l’avv. Francesco Nucara, l’Opera nomadi di Giacomo Marino,  l’amministrazione comunale, in particolare il consigliere Giovanni Minniti, – ha detto con umiltà e commozione Loredana – per essersi impegnati  in questi mesi affinché potessimo rientrare in questo alloggio che abbiamo abitato per  10 anni».

E poi con un velo di nostalgia e rabbiaa ammette: «è triste rientrare e trovare l’alloggio in queste condizioni, noi non eravamo abusivi e dieci anni fa entrammo in questa casa con un decreto di assegnazione provvisorio, quando ad ottobre ci hanno sgomberato da qui, per noi è iniziato un incubo».

Loredana e la sua famiglia per un lungo periodo hanno dormito in auto, saltuariamente è stata ospitata, in condizioni di sovraffollamento,  in casa dai suoi genitori. Per rientrare nell’alloggio popolare del Rione Marconi, Loredana e Gianluca hanno inoltrato da subito una richiesta di regolarizzazione e provveduto, per volontà dall’amministrazione comunale, a  demolire un balconcino abusivo, ricavato all’esterno dell’alloggio, un’irregolarità diffusa anche nelle abitazioni circostanti.

«Siamo felici,  ai bambini non sembra vero di tornare a casa ma – ha continuato Loredana –  è una pena trovare la casa in queste condizioni, prima era tutto pulito e in ordine». Quando quasi  si commuove guardando le foto di casa prima dello sgombero, Gianluca le accenna un sorriso.  «Pian piano rimetteremo tutto apposto». A stenti riprenderanno la vita di sempre.

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