Reggio, il grido d’allarme della comunità di Punta Pellaro: “rischiamo di rimanere isolati” [FOTO]

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I lavori per il nuovo accesso a Punta Pellaro rischiano di isolare centinaia, forse migliaia, di residenti della frazione a sud del Comune di Reggio Calabria

Punta Pellaro è una delle località più esclusive di Reggio Calabria, soprattutto per quanto riguarda sport e turismo: le caratteristiche naturali della zona, affacciata ad un passo dall’Etna e con la spiaggia più vasta di tutto il territorio comunale reggino, ne fanno un paradiso per gli amanti del kitesurf. La zona, però, è problematica per numerose criticità di vario genere. In questi giorni sono in corso i lavori per realizzare una nuova strada più comoda d’accesso, una strada che però passa sotto il ponte stradale e quello ferroviario, su una fiumara.

Durante i lavori è stata interrotta la vecchia via di accesso dal lato mare della ferrovia (attraverso il torrente), gli altri passaggi sono inferiori ai 250cm quindi proibiscono ad altri mezzi il transito verso Punta Pellaro. E’ una situazione molto grave, che di fatto rischia di isolare un’intera collettività da ogni mezzo pesante e sopratutto di assistenza (ambulanze, pompieri).
Stamattina un sopralluogo, poi la richiesta di alcuni operatori e residenti della zona tra cui il nuovo Comitato di Cittadini di Punta Pellaro che hanno scritto alla direzione dei lavori ITALFERR, Ing. Francesco Care, all’Assessorato Lavori Pubblici del Comune di Reggio Calabria, Dott.ssa Angela Marcianò, al Dott. Carmelo Barbaro dell’Ufficio POVINCIA RC, Ambiente ed Energia – Demanio Idrico e Fluviale – APQ – ATO, all’Ufficio Demaio marittimo del Comune di Reggio Calabria e alla Capitaneria di Porto di Reggio Calabria.

Con la lettera, hanno chiesto “l’immediata interruzione dei lavori con carattere di URGENZA in essere in località Punta Pellaro, torrente Fiumarella, canitere ITALFERR, appaltata a ditta EDIL TECH di Reggio Calabria, direzione lavori affidata all’Ing. Francesco Carè per GRAVI CONSEGUENZE che questi implicano a livello di SICUREZZA E VIABILITA’ in quanto così ultimandosi il lavori come da progetto causano l’INACCESSIBILITA’ A TUTTI I MEZZI PIU’ ALTI DI 2,50m A TUTTA L’AREA DI PUNTA PELLARO EVIDENZIATA. IMPEDENDO QUINDI: L’ACCESSO E L’INTERVENTO DI AUTOAMBULANZE, MEZZI DEI VIGILI DEL FUOCO, approvvigionamento via autobotte GAS PROPANO LIQUIDO, mezzi di SPURGO FOSSE BIOLOGICHE (TUTTE LE CASE USANO SOLO QUESTO SISTEMA DI SMALTIMENTO PER ASSENZA RETE FOGNARIA), approvvigionamento AUTOCISTERNA ACQUA DI EMERGENZA (zona ad alto rischio visto che l’acqua spesso manca per giorni), MEZZI DI CANTIERE, GRU, RUSPE rendendo di fatto IMPOSSIBILE ogni forma anche privata di PULIZIA SPIAGGIA, bloccando ogni forma di cantieristica urbana, e la possibilità di MONTAGGIO / SMONTAGGIO STRUTTURE BALNEARE con la stagione già iniziata. Impedisce, fra l’altro ogni accesso a CAMPER bloccando un importante afflusso TURISTICO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE.

Si richiede un incontro urgente per illustrare i suggerimenti per una risoluzione temporanea ed una definitiva, entrambe di PERCORRIBILE E FACILE ATTUAZIONE, a parere
dello scrivente, tra cui l’abbassamento come da foto allegate, del piano della strada alsfaltata attualmente usata per il passaggio sotto il ponte, proprio nel punto di attuale
lavoro, ciò implicando un modesto incremento di costi di lavorazione, con una variazione del progetto in essere centrando in un solo provvedimento di urgenza:

– abbattimento dei costi di messa in opera
– abbattimento dei TEMPI di completamento e resa soluzione alla comunità interessata
– definitiva soluzione di una annosa problematica prima soluzionata con un accesso “abusivo” e precario dal torrente fiumarella.

La soluzione proposta ci appare l’unica capace di centrare ogni obiettivo di soluzione al problema SOLO SE SI INTEVIENE ADESSO e PRIMA CHE VENGANO ULTIMATI I LAVORI DI CEMENTIFICAZIONE ARMATA CHE RICHIEDERANNO SUCCESSIVAMENTE IMPORTANTI OPERE DI DEMOLIZIONE E RELATIVI OVVI MAGGIORI COSTI E TEMPI.

In attesa di riscontro porgiamo i nostri più cordiali saluti fiduciosi in un repentino intervento risolutore, Agostino Martino“.

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