Lettera a StrettoWeb di alcuni lettori sul degrado a Reggio sulla collina di Pentimele
Una domenica incantevole, pioniera dell’estate calda che sta arrivando in una città meta di tanti turisti italiani ed europei. È così che si è presentata la città di Reggio Calabria ai nostri occhi. Seppur le prime ore della mattina sembravano voler preannunciare una giornata nuvolosa, il sole del profondo sud ha primeggiato su di esse, permettendo a molti reggini di poter uscire indossando maglie a maniche corte e scattando selfie lungo la via Marina, luogo in cui il paesaggio sembra quasi figlio del pennello di un grande pittore di altri tempi. Eppure per gli scriventi la giornata di ieri è stata ad un certo punto bistrattata da come si presentava uno dei luoghi principe della città: la collina di Pentimele. La strada che porta ai fortini ricca di insidie stradali è stata maldestramente rifatta con della semplice terra quasi a voler coprire la frana di qualche inverno fa. Parcheggiate le autovetture decidiamo di continuare a piedi. I fortini si presentano malandati: le erbacce e piante selvatiche li rivestono quasi completamente tanto da nascondere i sentieri utili per entrarvi dentro. Le stanze che ospitavano i dormitori militari si presentano come il prodromo di una vera discarica abusiva. Il panorama seppur unico nel suo aspetto viene tagliato da una serie di alberi mai evidentemente potati. In poche parole un luogo spettrale in cui la flora e la fauna del posto sono ad o
Enrico, Giacomo, Vincenzo, Silvio e Diego