Reggio: concluso all’Università Mediterranea il convegno “Il futuro della Cybersecurity: Sfide ed Opportunità”

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Minacce, attacchi, frodi informatiche, sfide per la sicurezza e nuove opportunità lavorative per i giovani laureati nell’ambito della cyber security. Sono stati questi i temi trattati nel workshop che si è svolto questa mattina presso l’Aula magna Quistelli dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. L’evento è stato organizzato dal Dipartimento DIIES (Dipartimento dell’Informazione, delle Infrastrutture e dell’Energia Sostenibile) dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria in collaborazione con Poste Italiane e con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Reggio Calabria. Sono intervenuti importanti stackholder del mondo industriale in ambito ICT quali Poste Italiane, NTT Data, Telecom Italia e Lutech ed il Direttore Tecnico della Polizia Postale e delle Comunicazioni.

Il workshop ha offerto una panoramica sulle principali sfide che la cyber security dovrà affrontare nei prossimi anni evidenziando la crescente richiesta di competenze nell’ambito della sicurezza informatica da parte delle aziende ICT, con le conseguenti ricadute occupazionali.  La giornata si è aperta con il benvenuto del prof. Massimiliano Ferrara, delegato del Rettore alla Comunicazione Istituzionale e il saluto dell’ing. Domenico Scordo dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Reggio Calabria. Ha introdotto i lavori il prof. Francesco Buccafurri, docente di sicurezza informatica presso il corso di laurea magistrale in Ingegneria Informatica e dei Sistemi per le Telecomunicazioni, del dipartimento DIIES. Il prof. Buccafurri ha evidenziato l’attenzione e l’impegno che l’Università e il DIIES stanno dedicando nei confronti del tema della sicurezza delle informazioni, che sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella dinamica dei processi di sviluppo socio-economico. Tale attenzione è dimostrata anche dalla partecipazione attiva del DIIES al Laboratorio Nazionale di Cyber Security e a diversi progetti di ricerca sul tema. Tra questi il Distretto Cyber Security, con sede a Cosenza, che riunisce diversi partner sia industriali che di ricerca.

Proprio dalla descrizione del Distretto ha preso origine l’intervento dell’ing. Rocco Mammoliti, responsabile della Sicurezza delle Informazioni di Poste Italiane e responsabile del Distretto. Poste Italiane è capofila del progetto e con varie azioni, tra cui la costituzione di un CERT (Computer Emergency Response Team), dal 2013 ha acquisito una posizione di rilevo nel panorama dei CERT europei e sta impegnando nel settore della sicurezza risorse sempre più rilevanti, garantendo elevati standard di protezione dei servizi erogati. L’ing Mammoliti ha presentato le attività del Distretto Cyber Security, centro per la ricerca industriale e lo sviluppo di soluzioni innovative dedicato alla cyber security, enfatizzando l’importante contributo allo sviluppo tecnologico, sociale, economico, occupazionale e culturale apportato a livello territoriale e nazionale. L’ing. Francesco Taverna, direttore tecnico della Polizia Postale e delle Comunicazioni ha evidenziato il ruolo della Polizia nel contrasto ai crimini informatici, con particolare accento sul tema delle frodi informatiche. Successivamente è intervenuto l’ing. Fabio Zamparelli, responsabile gestione incidenti di sicurezza di Telecom Italia, che ha presentato le minacce a cui è soggetta un’infrastruttura critica nazionale delle telecomunicazioni e le azioni di protezione attuate a sua tutela.

Le nuove minacce che provengono dallo sviluppo del nuovo paradigma noto come Internet of Things, che rappresenta il prossimo futuro della Rete, sono state al centro dell’intervento dell’ing. Giorgio Scarpelli, vice presidente di NTT-Data, colosso mondiale nel campo dell’IT, presente in Calabria con una sede a Cosenza che conta circa 100 dipendenti, specializzata proprio nel campo dell’information security. Il dott. Francesco Faenzi, responsabile del security center di Lutech, azienda IT leader con sedi in Italia e nel Regno Unito e oltre 900 dipendenti,  ha analizzato le diverse problematiche di sicurezza che oggi devono essere affrontati dalle aziende che operano nel campo dell’ICT, ponendo l’accento sulle competenze e i profili professionali richiesti. Successivamente è stato il turno della dott.ssa Agresti responsabile dei Master in Cyber Security organizzati nell’ambito del Distretto di Cosenza e finalizzati a formare 54 neolaureati in materie informatiche e affini. Come sottolineato dalla dottoresa, i Master rappresentano un’importante opportunità per l’ecosistema locale. Grazie ai percorsi formativi innovativi e di assoluta attualità industriale e all’attività di training on the job svolte presso importanti aziende italiane e internazionali, gli studenti saranno pronti per un immediato inserimento nel mondo del lavoro.

Ha chiuso la giornata l’intervento del dott. Massimo Cappelli, Operations Planning Manager della Fondazione Global Cyber Security Center – GCSEC di Poste Italiane, organismo no-profit attivo a livello internazionale che collabora con iniziative di studio e ricerca con organizzazioni, aziende e governi con l’obiettivo di promuovere e diffondere l’awareness e la cultura della cyber security. Il dott. Cappelli ha presentato il framework americano definito dal NICE (National Initiative For Cybersecurity Education) illustrando le principali competenze sempre più richieste in materia di cyber security. Ha inoltre presentato una piattaforma innovativa per la valutazione delle competenze e conoscenze di sicurezza informatica. Il workshop, tenuto davanti ad un’aula magna gremita ed attenta, ha quindi offerto un quadro approfondito sulle sfide che dovranno essere affrontate nel prossimo futuro, evidenziando che la sicurezza delle informazioni  non deve essere vista come un costo o un ostacolo alle attività, ma semmai una opportunità che produrrà vantaggio competitivo, potendo quindi rappresentare un fattore decisivo per la crescita economica delle imprese e dell’intero Paese.

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