Messina, Ospedale Piemonte. Minasi risponde ad Accorinti: “c’è un cortocircuito fra te e CMdB”

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Il presidente del Comitato replica alla lettera del primo cittadino

Il fine è sempre lo stesso: una comunicazione diretta e veritiera. Stavolta, però, ad appellarsi ai cittadini non è il vertice dell’Amministrazione ma il presidente del Comitato Salvare l’Ospedale Piemonte. Marcello Minasi prende carta e penna e rilancia le accuse politiche nei confronti della Giunta.

L’accorpamento, secondo il Comitato, si configura allo stato attuale come una cessione dei locali di viale Europa al Centro neurolesi. Obiezione, questa, già fatta presente durante il confronto istituzionale a Palazzo Zanca, confronto cui Accorinti si sarebbe sottratto andandosene quando i toni divenivano più concitati.

“Mi pare, poi, azzardato rassicurare circa il mantenimento del Pronto Soccorso e delle strutture collegate all’emergenza-urgenza“, continua Minasi contestando le dichiarazioni ottimistiche rilasciate da Formica e Picciolo. “Il ddl per la cessione del Piemonte al Neurolesi – precisa lo stesso – è una scatola vuota, perché in esso non sono contenute le specifiche dei reparti. La distribuzione delle specialistiche è affidata, infatti, ad un’altra fase  completamente avulsa dall’iter del ddl: un compito di quei dirigenti regionali che l’on. Beppe Picciolo nel medesimo incontro di martedì ha pubblicamente definito incapaci”.

Viene contestato anche il mito dei nuovi posti di lavoro, in palese antitesi con la razionalizzazione della spesa disposta dall’assessorato Regionale, e viene altresì censurata la favola dei 12 milioni, intercettati teoricamente da quest’operazione: “I 12milioni erano già a suo tempo destinati all’Ospedale Piemonte, senza accorpamenti o cessioni. Ora, questi 12milioni giovano per l’adeguamento del Piemonte, al fine di creare in centro città il polo riabilitativo e per acquistare i macchinari da sostituire a quelli vecchi del Neurolesi”.

Da qui l’appello finale al Sindaco che continua a definirsi “libero da condizionamenti di sorta”: perché, chiede Minasi, questa difesa d’ufficio? E soprattutto perché le linee guida della Giunta non coincidono col mandato e con le perplessità che lo stesso movimento civico accorintiano, Cambiamo Messina dal Basso, riconosce al fondo di questa mesta vicenda?

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