Messina, il dolore della famiglia Sciliberto e la rinascita Altolia

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Sei anni dopo l’alluvione, c’è chi è stato abbandonato dalle istituzioni

Dopo sei anni dal nubifragio che sconvolse il villaggio di Altolia, l’Arcivescovo Calogero La Piana – nella giornata di ieri – ha potuto benedire le opere che segnano la rinascita di quella comunità.

Non sono mancate, ad ogni modo, le polemiche, indirizzate soprattutto contro il sindaco e contro l’Amministrazione cittadina. Il completamento dei lavori di messa in sicurezza, celebrato con una lapide collocata nella piazza centrale, non ha infatti riparato alle ingiustizie che la famiglia Sciliberto – su tutte – ha dovuto subire. Cettina D’Agostino, rimasta vedova di Luccio Sciliberto, travolto dal fango e scomparso nel nulla, non ha ancora avuto indietro la sua casa, né le è stata riconosciuta l’indennità.

La sua battaglia negli uffici di Palazzo Zanca non ha prodotto risultati, così la donna – esasperata dalla sofferenza – ha manifestato tutto il suo dolore, spiegando come le celebrazioni in pompa magna non servano a nulla se le famiglie vengono lasciate alle proprie difficoltà.

[foto tratta dai social network]

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