Messina, D’Alia boccia Accorinti: la città non ha prospettive di sviluppo

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L’ex ministro ha smentito le intese sottobanco e ha alzato i toni contro Palazzo Zanca

Dopo aver incassato la bocciatura degli amici, Renato Accorinti stamane sarà sobbalzato sulla sedia: anche Gianpiero D’Alia, ex ministro in quota Udc da sempre vicino al duo Signorino-Le Donne, ha negato il proprio apprezzamento all’operato della Giunta. Intervenendo sulla stampa locale e precisando di non avere mai supportato l’Amministrazione, se non nel quadro di una opposizione costruttiva doverosa per il bene della città, il parlamentare messinese ha fatto autocritica sulla gestione del partito, sottolineando la valenza del dato amministrativo e consequenzialmente prendendo atto della sconfitta della sua coalizione. D’Alia, però, ha inquadrato Accorinti come l’espressione civica di un dissenso verso le vecchie strutture, un dissenso che è sfociato in un voto di protesta cui non è seguito alcun disegno di sviluppo. E’ questa la principale imputazione che pende oggi, come una spada di Damocle, sulla testa del primo cittadino. D’Alia ha evidenziato come sia politicamente da immaturi prendersela sempre con chi ha gestito la città negli anni precedenti, spiegando altresì che sei mesi rappresentano un lasso di tempo considerevole per consentire ad un’Amministrazione di camminare sulle proprie gambe. Figuriamoci due anni…

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