Messina, accuse di monopolio per la Cartour: gli scenari dell’inchiesta e quell’indagine su Tremestieri…

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Una commistione fra gruppi avrebbe insospettito le autorità inquirenti portandole all’interdizione della società

Il reato di turbativa d’asta imputato ai vertici della Cartour si sarebbe configurato in seguito ad una posizione dominante che avrebbe costituito “un regime di monopolio non apparente“. Sarebbe questa la principale accusa mossa alla compagnia di navigazione da parte del Gip Salvatore Mastroeni, accusa che ha portato ieri all’interdizione per un anno quale provvedimento di natura cautelare. Dagli esposti depositati in Procura sarebbe sorta un’indagine che avrebbe condotto le autorità inquirenti ad appurare un collegamento societario fra la Cartour e la Salerno Container Terminal Spa. L’azienda di Franza, nel dettaglio, avrebbe infatti siglato un sodalizio con la Gallozzi Group, già proprietaria della Salerno Container Terminal Spa all’85%, detenendo ambedue in quota paritaria la Salerno Traghetti Terminal srl. Questo avrebbe determinato una sostanziale alterazione dell’equilibrio di mercato in virtù di una collusione fra le sigle. Accuse, queste, respinte dai legali della famiglia Franza, che hanno prontamente ribadito la fiducia della società nell’operato della magistratura garantendo, con un clima collaborativo, il superamento di ogni accusa di sorta. Secondo quanto trapela dalla Procura, poi, un altro filone dell’inchiesta potrebbe portare ad un’indagine sull’affidamento del porto di Tremestieri: in tal senso vige il massimo riserbo ma l’indiscrezione è destinata ad accendere ulteriori polemiche.

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