Messina, Accorinti propone ai precari un fisso da 400 euro al mese: è bufera

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I sindacati sul piede di guerra: “così l’assunzione non ha senso”

I Comuni siciliani hanno personale in eccesso: non lo sostiene chi scrive, ma la Corte dei Conti. Messina, inoltre, attende dall’organo di controllo l’approvazione del Piano di Riequilibrio: qualora il documento contabile fosse cassato, Palazzo Zanca sarebbe ritenuto strutturalmente deficitario, con tutto ciò che ne consegue in termini pratici, imboccando la strada del default. Eppure, malgrado queste avvisaglie, l’Amministrazione cittadina ha deciso di fare uno sforzo promuovendo la stabilizzazione di 300 precari in organico ad 11 ore lavorative a settimana. In altri termini questo si traduce con uno stipendio che si aggira attorno ai 400 euro mensili. La proposta del Sindaco è stata ritenuta quasi offensiva dalle sigle sindacali, che sono scattate all’unisono rifiutando l’offerta.

La Cgil, nella persona di Clara Crocè, ha manifestato la propria ostilità all’Amministrazione, dichiarandosi indisponibile a sottoscrivere il riconoscimento di “nuove sacche di povertà“: “I sindaci con giacca e cravatta di altri Comuni, pur di salvaguardare il personale precario, hanno assunto decisioni in controtendenza – ha ribadito la sindacalista – e non basta indossare una maglietta per essere rivoluzionari. Anche questa volta Accorinti ha perso l’opportunità di guidare la protesta di tutti i sindaci della provincia di Messina nei confronti del governo nazionale e regionale per chiedere misure urgenti per i lavoratori che devono assicurare i servizi alla collettività“. Sulla stessa lunghezza d’onda la Cisl: Calogero Emanuele, rappresentante di categoria, ha chiesto la rivisitazione dell’atto , con una reale immissione in ruolo di 193 effettivi entro il 2015 e di altri 96 dipendenti entro il 2016.

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