I calabresi dal 2016 pagheranno meno tasse grazie alla manovra che tra 2012 e 2013 ha portato la sanità regionale al rientro del deficit storico: tutti i dati
- Le “prestazioni ospedaliere inappropriate” sono scese sotto la soglia media nazionale, al 20,3% contro il 23% della media nazionale.
- I parti cesarei sono stati drasticamente ridotti, quasi in linea con gli standard nazionali (33% in Calabria, 26% in Italia), partendo da una situazione (nel 2010) in cui più del 50% dei parti in Regione erano cesarei.
- Sono stati chiusi i punti nascita con meno di 500 parti l’anno, considerati dagli standard nazionali e internazionali “non sicuri”.
- Sono stati sottoscritti accordi con primarie strutture nazionali per lo sviluppo della qualità della sanità regionale.
Nel 2012 la Regione Calabria ha ricevuto un punteggio di 132 nella graduatoria LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), appena fuori dall’area critica (130) ma con un incremento di 44 punti (+3%) rispetto al 2009.
I vantaggi per i cittadini sono considerevoli, non solo per i miglioramenti della sanità, ma proprio per la cancellazione delle superaliquote Irap e Irpef (pari a 53 milioni di euro) aggiuntive pagate per anni a causa dei disservizi della malasanità precedente, e per lo sblocco del turn over che porterà solo a Reggio a 76 assunzioni a tempo indeterminato, esclusivamente di personale sanitario.
Adesso, per la prima volta da 5 anni (gli ultimi concorsi risalgono al 2009), l’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria assumerà 34 figure sanitarie, mentre l’ASP di Reggio Calabria assumerà 42 figure, anche in questo caso, di personale sanitario. Complessivamente tra ASP e AO verranno assunte 76 unità a tempo indeterminato. Lo sblocco del turn over (tecnicamente “deroga al blocco del turnover“) è finalizzato a risolvere le carenze strutturali di maggiore urgenza e soprattutto è necessario per garantire l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Adesso la palla passa alla nuova amministrazione Regionale e al governatore Oliverio, chiamato a dare continuità a questa linea virtuosa costata sacrifici a tutti i calabresi che però adesso iniziano a raccogliere i frutti di quanto seminato.