All’Università Mediterranea il seminario: “la simulazione sismica con impiego di esplosivi”

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Il seminario di Studio è previsto per il 6 maggio 2015 ore 9:30 Aula Magna di Architettura

La circostanza che gli Architetti calabresi si trovino ad operare in un territorio esposto al massimo rischio sismico rende utile un approfondimento sul tema oggetto del Seminario, collegato a una sperimentazione pratica basata sull’analisi degli effetti prodotti sul costruito storico da una simulazione sismica prodotta con l’impiego di esplosivi.
Tale analisi consente un approccio diverso al progetto di restauro; infatti insieme alla conoscenza storica è importante acquisire la conoscenza strutturale e materica del sistema costruttivo dell’edificio sui cui si interviene, e saper effettuare la diagnosi delle patologie derivate dalle reazioni al variare delle condizioni di carico, che potrebbero essere indotte da un terremoto.
Si tratta in particolare degli aspetti del restauro relativi al consolidamento, connesso al miglioramento sismico dell’edilizia storica e monumentale; l’approfondimento di questa materia può contribuire ad applicare il principio del minimo intervento, che, con quello della compatibilità dei materiali e della reversibilità dei nuovi interventi di adeguamento, costituisce la base teorica della disciplina del Restauro.

Il tema proposto nel Seminario s’inserisce in un settore di ricerca rivolto alla mitigazione del rischio sismico sull’edilizia storica, che da qualche anno nell’ambito del ReLUIS (Rete di Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica) il Dipartimento PAU con le Università di Perugia (prof. Borri) e di Genova (prof. Lagomarsino), stanno svolgendo mediante simulazione sismica di “strutture reali in scala al vero”.

Lo scopo della sperimentazione è stato quello d’indagare la quantificazione e la distribuzione delle sollecitazioni che s’instaurano in una volta a padiglione, ricostruita in scala reale in un complesso monumentale esistente (il convento di S. Francesco a Roccabernarda –KR).
Elementi di novità che aggiungono interesse al tema trattato, sono costituiti dall’inserimento di 16 conci strumentati nella volta a padiglione, che hanno consentito il rilevamento dei flussi tensionali generati nella struttura muraria al variare delle condizioni di carico.
E’ stata inoltre attuata una modalità di simulazione della condizione sismica realizzata per la prima volta mediante cariche esplosive, poste a debita distanza dalle murature da sollecitare.
Tale innovativa sperimentazione (avviata in sinergia con la Soprintendenza e il Comune di Roccabernarda proprietario del bene) è stata resa possibile grazie alla concessione dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, che ha affiancato al team di ricercatori, reparti speciali di artificieri e guastatori, che hanno impiegato esplosivo plastico C4, per creare realistiche condizioni di simulazione dell’onda sismica.

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