Agricoltura in Calabria: “puntare sui giovani imprenditori agricoli”

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Tonino Scalzo  al seminario organizzato da Confagricoltura Calabria si esprime così sulla situazione dell’agricoltura calabrese

11150358_837846872947147_6827099075406154238_nIl nuovo Piano di sviluppo rurale, rielaborato dalla Giunta regionale e condiviso dalle associazioni di categoria, è uno strumento in grado di aiutare il comparto agricolo calabrese ad affermarsi sui mercati come un unico sistema produttivo di qualità e non solo per le ottime performance delle singole aziende. Dobbiamo fare rete. In economia, e in particolar modo in agricoltura, l’unione fa la forza”. Intervenendo al seminario organizzato da Confagricoltura Calabria alle cantine Statti sul tema della politica agricola comune e del nuovo Psr, il presidente del Consiglio regionale, Tonino Scalzo, ha espresso ottimismo sul futuro del comparto primario.

La condivisione del Piano di sviluppo rurale tra la Regione e le associazioni di categoria è un fatto tanto straordinario quanto positivo, che testimonia sia l’attenzione del governo regionale, sia la bontà delle scelte assunte e trasmesse a Bruxelles, che peraltro oggi guarda alla Calabria con uno sguardo diverso, meno diffidente e più incoraggiante. La nostra classe dirigente – ha aggiunto Tonino Scalzo – deve creare le condizioni per valorizzare le proprie eccellenze in campo agricolo ed agroalimentare: tra le altre, i vini, gli oli, il peperoncino, la cipolla rossa, il bergamotto, che sta rappresentando la Calabria all’Expo, e gli altri frutti delle nostre terre”.

Tonino Scalzo ha sottolineato come sia indispensabile “puntare sui giovani imprenditori agricoli, perché investire su una nuova generazione di operatori economici significa coniugare le produzioni tradizionali con l’innovazione tecnologica”. Il presidente del Consiglio regionale ha infine auspicato “il potenziamento delle filiere, la riduzione del costo del lavoro e dell’imposizione fiscale, ma anche un intenso lavoro volto a favorire l’accesso al credito, oggi uno dei tasti più dolenti per l’intero tessuto economico del Mezzogiorno e della Calabria in particolare”.

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