Sicilia, la Regione pronta a siglare il contratto di servizio con Trenitalia: cambia la strategia di FS

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Rinnovare il parco mezzi e rendere i collegamenti più veloci tramite alcuni accorgimenti: ecco le nuove linee guida

L’intesa di massima sul contratto di servizio c’è già: è un accordo-quadro da 112 milioni di euro che prevede due livelli di servizio per i collegamenti “veloci” fra i capoluoghi, con una maggiore integrazione fra le tre grandi metropoli siciliane (Messina, Catania e Palermo).

FS, però, si è voluta spingere oltre, presentando a Crocetta investimenti pari a 150 milioni per l’acquisizione di 15 complessi elettrici e 15 diesel, necessari per rinnovare il parco rotabile. La bozza dell’accordo fra Trenitalia e la Regione, che secondo la Gazzetta del Sud sarebbe stata chiusa lo scorso 2 aprile, dovrebbe tramutarsi presto in progetto esecutivo.

Ma cosa cambia? In linea generale l’idea di fondo è quella di aumentare la velocità dei mezzi spezzando le corse. Un treno che deve percorrere il tratto fra Messina e Catania impiegherà sempre un’ora e venti minuti con cinque fermate, ma se ad esso si affiancano nuove corse fra Messina e Taormina si risparmierà in termini di tempo agevolando l’utenza. E proprio questo sembra essere il criterio-guida nella designazione delle tratte: sulla linea Palermo-Messina, ad esempio, raddoppierebbero le corse regionali fra Messina e Patti e aumenterebbero quelle da Palermo a Termini (da 19 a 21).

Sullo sfondo resta il progetto della Metroferrovia per Giampilieri: l’Amministrazione comunale preme in tal senso, ma Fs deve trovare un’intesa con l’Atm per l’integrazione dei servizi, impresa tutt’altro che semplice.

Per quanto concerne la linea Palermo-Catania, le 7 coppie di regionali veloci sono la vera novità: una scelta obbligata se si considera lo stato generale della rete autostradale e la volontà di rispondere in qualche modo alle criticità denunciate dai passeggeri.

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